La Federazione Italiana Pubblici Esercizi di Sicilia, FIPE Sicilia,aderente alla Confcommercio Sicilia, rappresenta oggi la massima espressione nel settore della “somministrazione“, infatti all’interno di essa si raggruppano le sigle e le attività che racchiudono somministrazione di alimenti e/o bevande e divertimento in genere (bar – ristoranti – pasticcerie – pizzerie – wine bar – pub – discoteche – balneari … etc.).

In  tutto il territorio siciliano conta tra gli associati circa 15.000 Pubblici esercizi, con una forza lavoro continua e stagionale di circa 90.000 persone, da aggiungere a tutti i titolari e spesso anche ai collaboratori familiari che alzano il numero di occupati a circa 105.000 unità.

“Un numero veramente importante che nel tessuto del territorio Siciliano incide nel pil economico in maniera significativa, anche per l’indotto economico collaterale e che nel corso degli ultimi cinque anni (2014/2019) ha rappresentato un aumento in termini di fatturato di circa il 10% con una conseguente ricaduta positiva in ambito lavorativo rappresentando il settore che ha registrato il maggior numero di assunzioni, incrementandosi ulteriormente durante le stagioni calde che in Sicilia significano più di 6 mesi l’anno con prospettive sempre
più ampie in termini di incremento temporale arrivando anche a picchi di incremento lavorativo
per quasi tutto l’anno – sottolinea l’associazione -. Premesso che ringraziamo il Presidente Musumeci per ciò che sta facendo in un momento così complesso, in una ‘guerra ad un nemico invisibile’ dove non ci saranno né vinti  né vincitori, e ringraziamo anche Il Presidente Della Commissione ABI Sicilia Malandrino per il
giusto supporto che sta dando e che darà”.

Fipe chiede interventi sui seguenti punti:
• Gli interventi ad oggi nei Pubblici esercizi devono essere di carattere
straordinario.
• Blocco integrale di oneri e contribuzioni previdenziali e assistenziali (sino ad una accettabile ripresa del mercato e comunque non prima del dicembre 2020)
• Ricorso alle banche con accessi facilitati o con rating meno rigidi (COVID -19) con eventuale cancellazione del merito creditizio (Crif), allargando le maglie della meritocrazia bancaria e cercando di evitare l’attuazione di tale operazione alle aziende in odor di mafia che incorrerebbero il rischio dell’utilizzo del denaro incrementando il
ricorso all’usura.
• Riconoscimento dello stato di “Calamità di Pandemia” per poter fruire dei risarcimenti previsti dalle attuali polizze assicurative
• Blocco dei “Crediti Cambiari” e “Assegni Postdatati” (problema evidenziato anche dal
Presidente Musumeci ) con la non “ Protestabilità” sino al mese di ottobre 2020
• Far pagare con effetto immediato le utenze solo per la parte dei consumi reali ed annullare le voci attinenti al trasporto energia, accise, addizionale, oneri, iva , fino al 30 dicembre 2020

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