“Una fitopatia gravissima, che potremmo paragonare alla nostra pandemia da Covid19 e sta mettendo in ginocchio il settore agrumicolo della provincia e non soltanto”.  E’ l’allarme lanciato da Pippo Campisi consigliere territoriale di Confcooperative Siracusa che solleva il problema del Malsecco, che sta devastando le coltivazioni. Se ne è discusso nel corso di un vertice  convocato dal presidente di Confcooperative con i rappresentanti del settore agricolo

“Come per le pandemie umane- fa notare Campisi- questa fitopatia deve essere curata. Le piante hanno il diritto di essere curate, è un dovere dei Governi e delle Regioni, nello specifico della nostra”. Il danno ammonta al momento almeno al 50 per cento della produzione, che è già andata persa. “Tutto questo nonostante i nuovi impianti in cui stiamo investendo- sottolinea ancora il consigliere territoriale di Confcooperative- Non stiamo riuscendo a debellare il Mal secco. E’ davvero troppo forte e non abbiamo tempo da perdere”. La richiesta è quella di puntare in maniera seria sulla formazione di personale specializzato. Confcooperative Siracusa chiede l’organizzazione di corsi di formazione da cui esca personale specializzato, da fornire alle aziende. A tal proposito, una delegazione sarà ascoltata dai deputati regionali Giovanni Cafeo e Rossana Cannata.

“Se la questione non sarà affrontata, non soltanto discussa- prosegue Campisi- anche l’aspetto occupazionale ne risentirà in maniera consistente. Dobbiamo evitarlo. C’è tutto un indotto da difendere e, anzi, promuovere”. Anche i produttori di pomodoro, tuttavia, stanno affrontando un periodo di crisi gravissima.

“Consumi che continuano a diminuire in picchiata, che portano al limite, se non sotto, la dignità delle persone che producono. Siamo arrivati a costi al di sotto di quelli di produzione. Comprendiamo che siamo nel post Coronavirus ma se a questo si unisce il fatto che si consente a prodotto extracomunitario di entrare e di rappresentare una concorrenza “sleale”, diventa un gioco al massacro, a cui si aggiungono banche poco disponibili a concedere credito, nonostante le promesse”. Attualmente il prezzo del pomodoro si aggira tra i 20 e i 40 centesimi al chilo a fronte di costi di produzione che invece sono di circa un euro e venti. In Sicilia il pomodoro occupa circa 7 mila ettari di terra.