A Lampedusa continuano i trasferimenti delle centinaia di migranti che hanno sovraffollato il centro di prima accoglienza di contrada Inbriacola dopo i numerosi sbarchi avvenuti nei giorni scorsi. Una situazione di continua emergenza umanitaria sull’isola siciliana.

In 162 in partenza da Lampedusa

Sono 162 i migranti che, in mattinata, lasceranno l’hotspot di Lampedusa e verranno imbarcati sul traghetto di linea che in serata giungerà a Porto Empedocle. Su disposizione della Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, altri 130 – degli attuali 995 ospiti – lasceranno l’isola con voli aerei per Catania e Brindisi.

Ieri quasi 400 a Porto Empedocle

Ieri sera, con la nave di linea che è arrivata all’alba a Porto Empedocle, erano state trasferite da Lampedusa 390 persone.

Ieri trovata una donna morta sugli scogli dell’isola

Il cadavere di una donna, con molta probabilità una migrante, è stato ritrovato a Punta Alaimo, zona Capo Grecale, dove sorge il faro di Lampedusa. Ad accorgersi del corpo tra gli scogli sono stati alcuni lampedusani e una turista. E’ stata avvertita la Capitaneria di porto che a sua volta ha richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Non c’è al momento certezza che possa trattarsi di una vittima di uno dei due naufragi di venerdì scorso in area Sar Maltese. Lo stesso giorno della tragedia furono recuperati 8 cadaveri, fra cui due donne. La salma è stata recuperata dal natante Rib01 dei vigili del fuoco e portato al molo Favarolo il cadavere di donna avvistato nella tarda mattinata di ieri nell’insenatura di Punta Alaimo, zona Capo Grecale, a Lampedusa.

La salma è stata affidata alla Capitaneria di porto

Il cadavere è di una giovane ed è risultato essere perfettamente integro. Secondo i primi rilievi non dovrebbe essere stato in mare per molti giorni. Tra le ipotesi, che possa essere un’altra delle vittime del doppio naufragio del 24 marzo scorso in acque Sar Maltesi. Le quattro donne sopravvissute – dai 25 ai 35 anni, originarie di Costa d’Avorio e Guinea – ascoltate e supportate dal team di Medici senza frontiere hanno raccontato d’aver visto annegare 42 persone che, assieme a loro, si erano imbarcate in Tunisia. La barca sulla quale viaggiavano, secondo quanto hanno raccontato, non ha resistito alla furia delle onde, si è spezzata in due e subito si è inabissata. Il 24 marzo sono stati recuperati 8 cadaveri, di sei uomini e di due donne.