Quattro delle otto bare che si trovano nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana a Lampedusa verranno imbarcate, in mattinata, sul traghetto di linea che, in serata, raggiungerà Porto Empedocle.

Cadaveri recuperati dalla Guardia costiera il 24 marzo

Sono i cadaveri che il 24 marzo scorso sono stati recuperati dalla Guardia costiera dopo il doppio naufragio in area Sar Maltese.

Le quattro bare sepolte a Montevago

Le quattro bare, dopo lo sbarco a Porto Empedocle, verranno trasferite per la sepoltura nel cimitero di Montevago, piccolo Comune dell’Agrigentino. A trovare i posti per la tumulazione delle salme è stata, dopo aver contattato i sindaci della provincia, la Prefettura di Agrigento.

Altri quattro cadaveri in camera mortuaria in attesa di autorizzazione al trasferimento

Nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana a Lampedusa resteranno, in attesa delle autorizzazioni al trasferimento, i cadaveri degli altri quattro migranti che hanno perso la vita nel doppio naufragio di venerdì in area Sar Maltese.

Verranno trasferiti anche 166 ospiti dell’hotspot

Sul traghetto verranno imbarcati, su disposizione della Prefettura di Agrigento, anche 166 dei 1.540 ospiti dell’hotspot di Lampedusa. Ieri, a causa del mare mosso, le due motonavi erano rimaste all’ancora e non era stato possibile effettuare trasferimenti dal centro di primissima accoglienza.

Cadavere di migrante in una piccola insenatura a Punta Alaimo, riprendono le operazioni di recupero

Intanto riprendono a Lampedusa le operazione per il recupero del cadavere della migrante che è stato avvistato nella tarda mattinata di ieri a Punta Alaimo, zona Capo Grecale, dove sorge il faro di Lampedusa. Né la motovedetta della Guardia costiera, né i vigili del fuoco sono riusciti ad avvicinarsi al corpo che è in una piccola insenatura. A Punta Alaimo, per tutta la notte, è rimasto un presidio fisso di vigili del fuoco che con un grosso faro hanno illuminato il tratto di costa.

Giovane sopravvissuta a naufragio dimessa da poliambulatorio

Ha lasciato il poliambulatorio ed è stata trasferita all’hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa la diciassettenne tunisina che, venerdì scorso, in acque Sar Maltesi, ha perso due fratelli di 7 e 27 anni. Nel naufragio del barchino sul quale viaggiavano la giovane è finita in acqua dove è rimasta per circa 4 ore, vedendo scomparire fra le onde i fratelli.
A prendersi cura di lei, oltre ai medici, suor Maria Ausilia, una salesiana che da tre anni opera a Lampedusa e che, assieme ad altre due monache, assiste i migranti che sono più in difficoltà. “Era un po’ più serena ed è stata dimessa – racconta suor Maria Ausilia –. È stata portata all’hotspot dove mi appresto ad andare per cercare di incontrarla”.
Dal momento dello sbarco in poi, la diciassettenne – di cui non è chiaro il nome – ha sempre visto accanto suor Maria Ausilia. Ed è per questo motivo, per cercare di continuare a portarle serenità, che la salesiana vuole incontrare all’hotspot, la ragazza. Le quattro donne, superstiti del naufragio, sono state assistite da un’equipe di Medici senza Frontiere.

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