La sfilata dei cadaveri a fianco di quella degli uomini e delle donne da ‘collocare‘, da assistere, a cui trovare un posto per la notte. Continua la tragedia annunciata dell’immigrazione.
I corpi di tre uomini e una donna, tutti originari della Costa d’Avorio, morti nel naufragio di due barche cariche di migranti, sono stati portati nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana a Lampedusa. Sono stati sbarcati dalla motovedetta Cp303 che li ha recuperati, in area Sar Maltese.
Tratte in salvo, dai militari della Capitaneria, anche due donne che hanno riferito che “molte persone sono cadute in acqua e sono morte”.
A soccorrere i naufraghi anche un peschereccio tunisino, il “Montacer”, che ha tratto in salvo 46 migranti (19 donne e 9 minori), e li ha sbarcati al molo commerciale. I sopravvissuti hanno dichiarato di essere partiti da Sfax, in Tunisia alle ore 22 di mercoledì e di aver pagato 1.500 dinari tunisini. I migrati soccorsi dal peschereccio tunisino hanno detto di essere originari di Guinea, Costa d’Avorio, Mali, Liberia e Sierra Leone.
I morti accertati
I morti accertati finora sono otto, altri quattro cadaveri sono su un’altra motovedetta sono arrivati nella notte. Altre quattro salme, recuperate subito dopo i due naufragi in area Sar maltese, sono sbarcate a molo Favarolo di Lampedusa. Si trovano su una motovedetta della Capitaneria di porto con a bordo anche altre 86 persone. Non è chiaro se si tratta di naufraghi o di migranti soccorsi mentre la motovedetta era in navigazione verso le Pelagie.
Intanto altri 66 migranti (31 tunisini e 35 di Costa d’Avorio, Guinea, Mali e Burkina Faso) sono sbarcati dopo che i due barchini sui quali viaggiavano sono stati soccorsi dalla Guardia di finanza e dalla Guardia costiera.
La conta degli arrivi
Salgono a 35, con 1.301 migranti, gli sbarchi in 24 ore. Centosette migranti, con quattro diversi barchini, erano sbarcati a Lampedusa dopo essere stati soccorsi dalle motovedette della guardia costiera e delle fiamme gialle nelle ore precedenti. Un barchino con dieci migranti, fra cui sei donne, è stato bloccato a poche centinaia di metri dagli scogli di Cala Pulcino. Al largo è stato invece intercettato, e sequestrato, un natante con a bordo 35 (cinque donne) originari di Camerun, Senegal e Guinea.
Sempre negli scogli di Cala Pulcino sono stati bloccati, direttamente sulla terraferma, 14 sedicenti etiopi e sudanesi e in 48 (due donne e due minori) sono stati rintracciati sulla spiaggia dell’Isola dei Conigli. L’imbarcazione, in questo caso, è stata ritrovata sull’arenile dalla Guardia di finanza. Anche questi gruppi sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove, al momento, ci sono 2.488 persone a fronte di 400 posti disponibili.
Testimoni, 44 barchini su 49 salpati da Sfax
L’ondata non è finita ancora. Quarantaquattro dei 49 barchini soccorsi, bloccati o usati, nelle ultime 36 ore, per arrivare direttamente sulla terraferma di Lampedusa sono salpati da Sfax, in Tunisia. Il dato emerge dai racconti dei migranti. Prima del trasferimento all’hotspot di contrada Imbriacola, infatti, a tutti viene chiesto luogo e giorno di partenza, nonché costo del viaggio.
Sono stati 44 i gruppi che hanno detto di essere partiti da Sfax, due da Kerkenna, e uno da Madhia e da Soussa, in Tunisia. Solo un gruppo, composto da 41 persone, ha riferito d’essersi imbarcato a Zawia in Libia.
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