In paese stiamo producendo le mascherine da soli, sono testate ed efficaci forse più di quelle in commercio”.

Così il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, annuncia di aver avviato la produzione artigianale di mascherine per contrastare il contagio da Coronavirus.

Stanco delle lunghe attese per le forniture che aveva richiesto alle istituzioni, in collaborazione con alcune maestranze di Raffadali, ha escogitato un un modo per fabbricare delle mascherine da distribuire a tutti i suoi concittadini e non solo. Le prime 1000 sono già state prodotte ed entro la prossima “tutto il paese avrà le mascherine”, assicura il sindaco.

“Sono già in lavorazione e sono di due colori-  spiega a BlogSicilia – realizzate in tnt (tessuto non tessuto), aderenti alla bocca e al naso, dotate di elastico. Entro lunedì prossimo contiamo di rifornire tutto il paese e un reparto dell’ospedale di Agrigento. Se collaboriamo tutti possiamo produrle per tutta la regione. Prima di consegnarle verranno sterilizzate in lavanderia. Nel mezzo hanno un doppio strato di garza idrofila sterilizzata, sono molto sicure sia per difendere chi le indossa, sia per trattenere il virus in uscita.”

L’idea dell’autoproduzione è nata dalla urgenza di proteggere la comunità da eventuali contagi. A causa di rinvii e di promesse disattese dai rifornitori, il sindaco ha creato una sorta di filiera di produzione interna al territorio che sta coinvolgendo un farmacista, un artigiano e alcune sarte.

“Dopo aver ordinato 2000 mascherine che aspettavamo per lunedì scorso mi comunicano che il mio carico è stato dirottato al personale sanitario e alle forze dell’ordine. Nel frattempo mi arriva una nota della protezione civile che mi chiede di formulare le nostre richieste in merito al materiale sanitario che ci serve, quale alcol denaturato, ipoclorito di sodio per sanificare le città, guanti, mascherine con filtro, misuratore termico eccetera. Ma successivamente il capo della protezione civile regionale mi aggiorna dicendo di non avere a disposizione né presidi medici né prodotti per la sanificazione da darci in quanto già tutti destinati agli operatori sanitari. Quindi ho deciso di fare da me. Mi sono ingegnato e, con la collaborazione dei miei cittadini, ho trovato il materiale e il modo di produrle”.

 

 

La struttura di base è dunque un doppio strato di tnt -un prodotto industriale idrorepellente – e un doppio strato di garza idrofila. Le mascherine saranno sottoposte ad un processo di sterilizzazione con candeggina, imbustate in buste per alimenti e distribuite agli abitanti.

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