I giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento hanno condannato a 5 mesi e 10 giorni di reclusione il sindaco di Aragona (Agrigento), Giuseppe Pendolino, imputato di abuso di ufficio. Il verdetto del collegio, presieduto da Alfonso Malato, apre le porte alla sospensione da parte del prefetto ai sensi della legge Severino.
Pendolino, riconfermato lo scorso 12 giugno e candidato non eletto alle elezioni regionali del 25 settembre, è stato riconosciuto colpevole di avere commesso un abuso nel rimuovere dall’incarico l’ingegnere Salvatore Chiarelli, “colpevole” di non essersi prestato ad assecondare alcune sue richieste.
L’accusa
Secondo l’accusa, il sindaco avrebbe cercato di costringere l’allora responsabile dell’ufficio tecnico a mettere le carte in
regola su un immobile abusivo e consentire, quindi, a una parente di venderlo. Le pressioni di Pendolino sarebbero state
finalizzate anche a revocare la consistente sanzione amministrativa che, per prassi, viene comminata dagli uffici quando si accertano violazioni edilizie.
Il dirigente ha denunciato il sindaco e si è costituito parte civile con l’assistenza dell’avvocato Daniela Posante: i giudici hanno stabilito che dovrà risarcirlo. I difensori del sindaco, gli avvocati Loredana Danile e Donatella Miceli, al contrario, avevano sostenuto che “l’ingegnere Chiarelli fu sostituito nell’ambito di una prevista rotazione finalizzata a razionalizzare la macchina burocratica. Non c’è stata mai alcuna pressione indebita, semmai nel corso degli anni ci sono state ripetute inefficienze da parte di Chiarelli che fu sottoposto ad una sanzione disciplinare”.
La richiesta del pm
Il pm aveva chiesto per il sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino, imputato di abuso d’ufficio, la pena di 9 mesi. La condanna prevede la sospensione per 18 mesi che sarà operativa nelle prossime ore. Le redini del Comune di Aragona, quando sarà firmato il provvedimento da parte della Prefettura di Agrigento, passeranno al vicesindaco Antonino Contino che, per tanti anni, è stato alla guida del vicino Comune di Comitini e che, in questo secondo mandato di Pendolino, è il suo vice.
L’intimidazione nel suo terreno
Qualche giorno fa Pendolino era stat vittima di un’intimidazione: erano stati infatti tagliati gli ulivi del suo terreno. Di “messaggio inquietante” parla la la Coldiretti siciliana che sottolinea l’importanza di “non cedere ad azioni criminali che anzi fortificano l’attività di un’amministrazione impegnata in una continua azione di rinnovamento”.
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