Legambiente Sicilia ed il Circolo Esther Ada di Lampedusa denunciano che in queste ore si è aggravata l’emergenza ambientale per il mancato smaltimento a termini di legge dei barconi utilizzati dai migranti e alcuni relitti sono semi affondati all’interno del porto con sversamento di idrocarburi.
Ma la situazione è ancora più grave per la presenza di depositi di imbarcazioni in più punti dell’isola, da Cala Salina all’area militare dell’ex base Loran. Legambiente ricorda che tutto il territorio di Lampedusa e tutto l’ambito marino circostante compreso il porto sono vincolati dall’Unione Europea come Zona di Protezione Speciale per l’elevato valore naturalistico e quindi il degrado ambientale che si sta verificando ormai da mesi costituisce anche violazione delle norme comunitarie.
Per questo è stato dato mandato ai legali del Centro di Azione Giuridica di Legambiente di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, al Ministero dell’Ambiente ed alla Commissione Europea. Legambiente chiede anche che venga fatta piena luce sulla mancata attuazione degli appalti per la rimozione dei relitti e dei barconi indetti da mesi dall’Agenzia Regionale delle Dogane e dei Monopoli cui compete tale attività per legge.
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