Ancora una tragedia della migrazione, l’ennesima vittima innocente nella notte su uno dei barchini della morte.

Il cadavere di un bambino

Il cadavere di un bambino è stato trovato su un barchino soccorso al largo di Lampedusa nel gruppo di migranti che stavano viaggiando verso l’Italia. I profughi sono sbarcati in nottata al molo Favaloro dove era già stata portata una bara bianca per accogliere e sistemare la salma del bimbo. E’ stata informata anche la Procura della Repubblica di Agrigento. Il bambino dovrebbe essere spirato – ma sarà necessario avere la conferma dall’ispezione cadaverica – per un malore. Il corpo non presenterebbe infatti segnali di violenza, aggressioni o incidenti.

Neonato di soli 20 giorni

intanto si apprende che so tratta di un neonato di appena 20 giorni, originario della Costa d’Avorio. Si trovava a bordo di un barchino con 36 persone, fra cui 9 donne e 2 minori. Sul natante, soccorso al largo di Lampedusa, anche due ustionati. I medici, presenti al molo Favarolo durante lo sbarco, hanno effettuato un’ispezione sul corpo del neonato e hanno riferito che il decesso corrisponde a quanto dichiarato dalla madre al momento del soccorso: il neonato soffriva di problemi respiratori. Il cadavere è stato portato nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana. La mamma del piccolo è stata invece trasferita, così come i compagni di viaggio, all’hotspot di contrada Imbriacola.

Ieri una donna morta per ipotermina

Una migrante era morta nella giornata di ieri al Poliambulatorio di Lampedusa per probabile ipotermia. La donna era su un’imbarcazione soccorsa, durante la notte precedente, da una motovedetta della Guardia di finanza.

Due i natanti giunti a poche miglia dal porto, con a bordo 41 e 43 persone. Nel primo gruppo, c’erano 14 donne e un minore, nel secondo invece 21 donne e 5 minori. Al momento dello sbarco degli 84 migranti è emerso subito che c’era una donna che stava male ed è stata portata al Poliambulatorio dove i medici hanno fatto di tutto per salvarla.

Aperta un’inchiesta

La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta su entrambe le tragedia verificatasi nelle ultime due notti a Lampedusa. L’ipotesi, al momento a carico di ignoti, è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato.

Dell’attività investigativa per identificare i traghettatori di vite si occuperà, con il coordinamento del procuratore capo Salvatore Vella, la Squadra Mobile di Agrigento.

Gli sbarchi della notte

complessivamente sono 118 i migranti giunti, dalla mezzanotte in poi, a Lampedusa. A soccorrere i tre barchini sui quali viaggiavano sono state le motovedette della Guardia costiera. Ieri, con 9 diversi sbarchi, sono giunte invece 522 persone. L’ultimo approdo, poco prima della mezzanotte, ha riguardato 28 persone, in fuga da Costa d’Avorio, Burkina Faso, Guinea, Camerun e Nigeria, ritrovate direttamente a Cala Francese dai militari della tenenza della Guardia di finanza. Il barchino usato non è stato ancora ritrovato. Durante la notte, poi, sono stati soccorsi al largo gruppi di 31, 36 (e la salma del neonato di 20 giorni) e 51. Tutti sono partiti da Sfax in Tunisia.