La sezione della Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura della Repubblica di Agrigento, congiuntamente al nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Agrigento, su disposizione del Gip, ha eseguito il sequestro preventivo delle disponibilità finanziarie rinvenute nei confronti del rappresentante legale della 3ESSE SNC, e di altre 5 persone, titolari di fatto e di diritto di una società dichiarata fallita, dedita alla gestione di supermercati, con sede a Montallegro (Agrigento) e con punti vendita in vari comuni della provincia agrigentina.

Le indagini e l’accertata bancarotta fraudolenta

Il provvedimento, adottato su proposta della Procura di Agrigento, è basato sull’esito di indagini curate dalle sezione della Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza e coordinate dal pubblico ministero Paola Vetro.
Le indagini hanno indotto gli inquirenti ad ipotizzare, a carico dei sei indagati, condotte tese a sottrarre indebitamente il patrimonio aziendale alle procedure di legittimo ristoro dei creditori e che configurano il reato di bancarotta fraudolenta, patrimoniale e documentale.

Oltre un milione di euro

In particolare, gli indagati sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, della illecita distrazione di ingenti quantità di cassa, di beni strumentali e dei punti vendita – trasferiti mediante la cessione dei rami d’azienda ad un’altra società riconducibile alla stessa compagine – il cui profitto è stato quantificato in quasi 1,1 milioni di euro oggetto del sequestro preventivo ai fini della confisca complessivamente disposto nei loro confronti ed eseguito da personale della sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura di Agrigento e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Agrigento della Guardia di Finanza.
Le indagini sono concluse, ma le condotte oggi contestate agli indagati non sono state ancora definitivamente accertate.

Altra bancarotta scoperta qualche giorno fa nel Ragusano

Il 12 dicembre la Guardia di Finanza di Ragusa, coordinata dalla Procura ragusana, ha eseguito un sequestro per equivalente di oltre 850 mila euro. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Ragusa in seguito ad alcune indagini su reati fallimentari e di autoriciclaggio.

Cosa ha appurato la Guardia di Finanza

I militari del Nucleo P.E.F. di Ragusa hanno eseguito un sequestro preventivo nei confronti di due imprenditori ragusani per bancarotta fraudolenta ed autoriciclaggio. Le indagini, delle Fiamme gialle sono state finalizzate ad accertare la sussistenza di responsabilità penali in seguito ad una dichiarazione di fallimento di una società attiva nel settore del commercio di accessori e capi di abbigliamento.

Le indagini delle Fiamme Gialle

I baschi verdi hanno esaminato in particolare flussi finanziari, rapporti con i fornitori e cointeressenze con altre imprese operanti nel settore. La Finanza ha scoperto il presunto occultamento e la presunta distrazione di beni della società fallita, grazie ad una serie di operazioni fittizie finalizzate all’impoverimento del patrimonio aziendale e del successivo reimpiego delle risorse in una nuova società costituita ad hoc nella fase pre-fallimentare dai medesimi imprenditori indagati.

Scattano sequestri e il blocco dei conti correnti

Al termine delle indagini da parte delle Fiamme Gialle, oltre al blocco preventivo dei conti correnti in uso agli indagati, sono stati sequestrati beni immobili, quote societarie e veicoli, tra cui un’auto di lusso. Una operazione, spiega la Guardia di Finanza, che “si inquadra nella costante azione di contrasto alle diverse forme di criminalità economica, nella prospettiva di assicurare all’Erario ed ai creditori, anche attraverso il sequestro eseguito, il soddisfacimento delle legittime pretese creditorie, la tutela delle regole di concorrenza di mercato ed il ripristino della legalità”.

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