Il sindacato Uilpa pompieri è stato convocato per giovedì mattina alla direzione regionale dei vigili del fuoco di Palermo per le procedure di conciliazione dopo lo stato di agitazione proclamato.

La protesta è scaturita dalle mancate risposte sulla richiesta di indagine epidemiologica chiesta a causa per l’alto numero di casi di tumore e malattie vascolari tra il personale dei vigili del fuoco di Lampedusa.

Lo scorso luglio segnalati decessi tra i vigili del fuoco

La convocazione è stata siglata dal direttore regionale Ennio Aquilino. Lo scorso luglio, segnalando più di 12 decessi di vigili del fuoco, che prestano o hanno prestato servizio al distaccamento di Lampedusa dal 1986, e l’alto indice di tumori e malattie cardiache, il segretario provinciale Uilpa vigili del fuoco, Antonio Di Malta, aveva scritto al prefetto di Agrigento, Maria Cocciufa, al capo dipartimento, Laura Lega, al capo del Corpo, Giulio Parisi, e all’ufficio di coordinamento delle attività sanitaria e di medicina legale.

Le richieste di Uilpa

La Uilpa aveva chiesto “di mettere in atto verifiche medico-amministrative attraverso un’indagine epidemiologica”. Ma a quella richiesta non è mai arrivata nessuna risposta. Motivo per cui venne proclamato lo stato di agitazione. Anche il Codacons, di recente, ha invocato l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta, e il M5S ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro della Salute.

Dal primo giugno la Croce Rossa gestirà l’hotspot di Lampedusa

Intanto, dal primo giugno la Croce Rossa Italiana gestirà l’hotspot di Lampedusa. Gli operatori, circa 70, si insedieranno la notte del 31 maggio. L’obiettivo è quello di avere un operatore della Cri per ogni 10 migranti. Lo si è appreso durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente della Cri, Rosario Valastro, il prefetto Valerio Valenti, commissario dell’emergenza migranti, e il direttore delle operazioni emergenze e soccorsi della Cri, Ignazio Schintu.

Proprio ieri c’è stato un sopralluogo del prefetto Valenti e dei vertici Cri a Lampedusa, per stabilire i lavori di ristrutturazione dell’hotspot che prevedono, tra l’altro, un aumento dei bagni, la messa a punto dell’impianto elettrico e una copertura di 50 metri davanti alla struttura. E’ stato però precisato che non verranno eseguiti lavori di ampliamento e che il numero degli ospiti rimarrà sotto le 400 unità. Ci saranno spazi dedicati, per quanto possibile, ai minori con operatori specializzati e per le donne. Si prevede anche una nuova modalità per la raccolta di nettezza urbana con compattatori al molo e nei pressi del centro. Saranno aumentati anche i mezzi di trasporto, aerei e navali, per gli immigrati che dovranno rimanere nell’hotspot il più breve tempo possibile. L’obiettivo, è stato più volte sottolineato in conferenza, è quello di dare “un’accoglienza dignitosa” e “cercare di dare un’impronta umana al fenomeno dell’accoglienza”.