Non c’è nessuna disastro annunciato nella gestione covid19 ad Agrigento e  i pazienti trasferiti nelcapoluogo da Sambuca non hanno alcuna esigenza di essere intubati. Sarà l’Asp  farsi carico della loro assistenza nelle prossime ore.

E’ questa la sintesi di una lunga replica del commissario dell’Asp di Agrigento Mario Zappia all’allarme lanciato dal sindaco di Agrigento LilloFiretto.

A Sambuca da 2 giorni si vive una tensione per un focolaio in una casa di riposo individuato dal servizio epidemiologico dell’ASP e relazionato al Governo Regionale, che immediatamente ha dichiarato la zona rossa con tutte le misure di salvaguardia che ne derivano per il resto della popolazione. La giornata di ieri è stata caratterizzata da un monitoraggio continuo dell’USCA della nostra ASP, la quale si è recata più volte nella casa di riposo, in contatto con il Sindaco di Sambuca, per avere un quadro preciso della condizione clinica degli ospiti. In serata si era nelle giunti alla determinazione di ricoverare le persone con sintomi più accentuati, e di ricoverarli nelle terapie intensive per maggiore prudenza, vista la loro età e la condizione di pluripatologia che presentavano. Da sottolineare che nessuno di loro aveva, né ha, necessità di essere intubato.
I ricoveri ovviamente sono avvenuti per le vie routinarie, attraverso il 118, che destina sempre i pazienti in base a loro quadro clinico e alla disponibilità dei posti. La provincia di Agrigento ha la disponibilità di 4 posti letto di terapia intensiva a Sciacca e 6 ad Agrigento; si può ipotizzare che la scelta fatta in urgenza sia stata quella di ricoverarli in un unico presidio per facilità organizzative assistenziali”.

“L’ASP è nelle condizioni, e ritiene necessario farlo stamattina stesso, – scrive Zappia – di assistere i 6 pazienti della terapia intensiva nei 2 ospedali di Sciacca e Agrigento, per poter lasciare a ciascun ospedale la disponibilità per ulteriori eventuali urgenze. La nostra ASP su imput del Governo Regionale ha già predisposto un piano di emergenza per il piano dei posti letto per i malati covid che vede una implementazione costante e progressiva dei posti letto, il potenziamento delle USCA nel territorio, già attiva la nostra USCA per l Scuole da 10 gg. e l’assistenza per tutte le chiamate per sospetti casi COVID H24″.

“Ovviamente trattasi di programmazione ordinaria,se la situazione dovesse precipitare siamo in grado di spingerci oltre. Riteniamo però doveroso, per una maggiore tranquillità dei cittadini, garantire una assistenza adeguata ai pazienti “non covid” e essere pronti alla risposta alla pandemia ove e quando si presenti”.

Zappia conclude con 2 precisazioni che definisce importanti: “I lavori a Ribera sono già iniziati e hanno avuto un ritardo causato principalmente da un sequestro giudiziario di impianti tecnologici dello stesso ospedale. Noi contiamo di avere pronto tutto in un mese, per avere i 10 posti letto di terapia intensiva e i 10 posti letto di sub intensiva. Dopo si continuerà con i lavori per i posti letto ordinari – ulteriori 40 posti letto – e per il reparto delle Malattie infettive, per il quale è stata fatta la delibera di individuazione del personale necessario.
Secondo gli accordi di ieri, i pazienti da ricoverare in terapia intensiva, non appena le condizioni cliniche di “non gravità” sarebbero state confermate, saranno trasferiti negli 8 posti letto di ricoveri ordinari COVID di Sciacca – già attivi – e quindi i nostri Ospedali saranno in condizione di poter essere pronti ad accogliere una eventuale nuova emergenza”.

“Concludo ribadendo che la nostra sanità si sta adoperando con abnegazione, sacrifici e professionalità per fronteggiare la Pandemia, non si sta tralasciando nulla, si sta lavorando in rete con Assessorato, Prefettura, Sindaci e Istituzioni. La raccomandazione che abbiamo fatto in tutte le sedi, istituzionali e non, è che tutti noi dobbiamo adoperarci per informare al meglio la popolazione, per incentivare la prevenzione e i corretti stili di vita e di relazione, ma è da evitare assolutamente di ingenerare allarmismi che, oltre che a essere ingiustificati , creano panico, ingenerano paura e quindi in ultima analisi non aiutano in alcun modo né cittadini né istituzioni ad affrontare al meglio la complessità del momento che stiamo vivendo”.

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