• Evento sulle legalità a Naro il 10 settembre organizzato da Agende Rosse
  • Il testimone di giustizia Ignazio Cutrò declina l’invito
  • Cutrò non ci sarà a seguito della presenza del sindaco di Naro, Maria Grazia Brandara
  • Brandara è indagata nell’inchiesta sul cosiddetto “sistema Montante”

Ignazio Cutrò, un piccolo imprenditore edile siciliano di Bivona, in provincia di Agrigento, che, da 20 anni, lotta contro mafia e burocrazia decide di non presenziare a un evento sulla legalità perché presente la sindaca di Naro, Maria Grazia Brandara.

Cutrò declina l’invito del movimento Agende Rosse

“L’onorevole Brandara, risulta essere indagata in diverse inchieste, fra queste anche quella della procura di Caltanissetta sul cosiddetto ‘sistema Montante’”. Così il testimone di Giustizia Ignazio Cutrò declina l’invito del movimento Agende rosse.

All’incontro presente il sindaco di Naro Maria Grazia Brandara

“Mi scuso con gli amici di Naro – afferma in una nota – ma, seppur fermo sostenitore del principio che in diritto riconosce la presunzione d’innocenza, rinuncio all’invito della sezione di Canicattì del movimento Agende rosse per l’incontro sulla legalità in programma a Naro”.
“Nel ringraziare il Comune di Naro per aver messo a disposizione i locali e per aver patrocinato l’evento, avevo espressamente aderito all’iniziativa promossa da Nicla La Torre di Agende Rosse a condizione che dell’incontro non avrebbe fatto parte il sindaco Maria Grazia Brandara”.

Il seminario il 10 settembre a Naro

Il seminario si terrà il prossimo venerdì 10 settembre all’ex collegio dei Gesuiti di Naro.  L’appuntamento era stato inserito dall’amministrazione comunale nell’ambito del cartello di iniziative di “Naro estate 2021.

Le motivazioni del testimone di giustizia Cutrò

“La mia richiesta – dice ancora il testimone di Giustizia – non è dettata da personali antipatie ma semplicemente dal fatto che l’onorevole Brandara, risulta essere indagata in diverse inchieste, fra queste anche quella della procura di Caltanissetta sul cosiddetto “sistema Montante”. È ovvio – dice ancora Ignazio Cutrò – che l’onorevole Brandara, è una donna libera che il nostro ordinamento giuridico definisce non colpevole sino a condanna definitiva, principio che io stesso rispetto e riconosco. Il mio auspicio è che il sindaco di Naro possa, nelle aule dei tribunali, dimostrare la sua estraneità ai fatti che le contesta la magistratura  ma per evitare possibili strumentalizzazioni, anche di natura politica, ho scelto di declinare l’invito. Anche se non sarò presente fisicamente – conclude il  Testimone di Giustizia – voglio comunque lanciare  un appello agli amici naresi che è quello di non piegarsi mai alla prepotenza della mafia e di denunciare ogni tentativo di estorsione e di altri episodi illeciti dei quali sono a conoscenza”.

Chi è Ignazio Cutrò

La vita di Cutrò, da quando ha deciso coraggiosamente di ribellarsi allo strapotere dei clan che volevano prendere in mano la sua azienda, è cambiata drasticamente: lo Stato ha dovuto proteggerlo dalla vendetta dei boss; Cutrò ha dovuto chiudere la sua azienda ed ha visto bussare alla sua porta le banche che chiedevano il rimborso di prestiti che lui ormai non poteva più onorare.
Una scelta, quella di Ignazio, che ha coinvolto tutta la sua famiglia.
Nel settembre del 2020 denunciava di essere stato seguito, pedinato da una moto e da una autovettura. Per ben due volte ha denunciato alla locale stazione dei carabinieri di Bivona e alla Prefettura di Agrigento.

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