Il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Fulvia Veneziano, ha condannato tre dipendenti Anas ad una pena di 5 mesi e 10 giorni di reclusione. Si tratta dell’ingegnere capo Maria Rita Giglione, del geometra Emanuele Montana Lampo e dell’operaio Alfonso Giglia, ritenuti responsabili di omicidio colposo: non avrebbero segnalato in maniera adeguata la presenza di un cantiere per rimuovere radici di alberi sulla carreggiata di via Passeggiata archeologica, ad Agrigento, omettendo di segnalare il pericolo della sconnessione della strada.
Il primo ottobre 2017 il diciassettenne Giuseppe Barbato, di Porto Empedocle, attraversando la Valle dei Templi perse il controllo dello scooter Honda Sh e morì in seguito all’incidente. Il tribunale ha disposto il risarcimento in favore dei familiari della vittima da quantificare in sede civile e il pagamento di una provvisionale di 55 mila euro alla parte civile rappresentata dagli avvocati Francesco Vinci e Nino Augello.
La promozione per la sicurezza stradale
La promozione della sicurezza stradale e l ‘importanza di adottare comportamenti corretti e rispettosi delle regole della strada per una guida responsabile sono stati alcuni fra gli argomenti al centro del convegno “Incidenti stradali, l’importanza della prevenzione” che si è svolto a Villa Magnisi a Palermo. Un’iniziativa promossa dagli assessorati alle Infrastrutture e Mobilità, alla Salute e all’Istruzione della Regione Siciliana.
Gli incidenti stradali costituiscono una delle prime cause di morte. Per questo rappresentano un’emergenza di sanità pubblica sia per il forte impatto sulla salute delle persone coinvolte, sia per le conseguenze economiche
I dati del 2022, quasi 1.500 decessi
Nel 2022 sono stati segnalati 1.362 incidenti mortali con un totale di 1.489 decessi, in aumento rispettivamente del 7,8% e dell’11,1% rispetto al 2021: è quanto comunicato dalla Polizia Stradale, Specialità della polizia, sulla base delle analisi sulle attività svolte lo scorso anno. L’elevato numero di morti o di invalidità permanenti o temporanee che ne derivano riguarda principalmente la fascia di popolazione compresa tra i 15 e i 44 anni di età, ed è soprattutto sulla fascia giovanile che si è dibattuto, alla luce anche degli ultimi tragici eventi.
Requirez “C’è molto da fare”
“C’è da fare parecchio. Poco meno di 10 anni fa l’assessorato aveva già promosso un programma attraverso un vero e proprio decreto di educazione stradale intensa come prevenzione primaria degli incidenti. Sono diversi i fattori rischio, come quelli della circolazione nelle strade urbane ed extraurbane, la segnaletica stradale mal concepita, infrastrutture carenti, e soprattutto l’abuso di sostanze psicotrope che alterano la gestione dei riflessi, lo stato di coscienza, la consapevole percezione che quando si guida un mezzo in strada si mette a repentaglio la salute di tutti, in primis i pedoni che costituiscono l’indice statistico più disgraziatamente colpito da questi fenomeni. La regione si sta impegnando. È importante riferirsi a modelli omogenei, senza dare spazio a libere interpretazioni perché la componente individuale dell’approccio alla guida è assolutamente determinante nella costituzione di eventi pericolosi”, ha dichiarato Salvatore Requirez, dirigente generale del Dasoe (Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico) dell’assessorato regionale alla Salute.
Commenta con Facebook