Continuano gli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico in Sicilia. Partiranno entro il mese di giugno i lavori per il consolidamento del costone sottostante il piazzale del castello Chiaramontano di Naro, nell’Agrigentino. La Regione ha inoltra stanziato oltre 1 milione di euro per la messa in sicurezza dell’abitato di Santa Domenica Vittoria. Nel piccolo centro del Messinese, da ben venticinque anni un fenomeno franoso, costituisce una perenne minaccia, in particolare, per una trentina di alloggi di edilizia popolare realizzati negli anni ’80.

A darne notizia degli interventi che stanno per partire è il presidente della Regione Nello Musumeci che è anche commissario di governo contro il dissesto idrogeologico nell’Isola.

L’area del castello di Naro viene così messa in sicurezza e restituita alla piena fruizione. L’edificio fu la dimora del re Federico III d’Aragona che, proprio dal castello, emanò i ventuno Capitoli del regno sul buon governo delle terre e delle città del regno di Trinacria. A eseguire l’opera, per un importo di un milione e 384 mila euro, sarà la Consolidamenti speciali di Acireale. L’area di intervento ricade a margine del centro urbano, nella parte antica di Naro, interessata da fenomeni di disgregazione della roccia e di distacco di parti lapidee. Il progetto prevede la realizzazione di un sistema di chiodatura e la collocazione di ancoraggi con tiranti in barre d’acciaio, reti e funi paramassi. Verranno riempite inoltre, le cavità minori e posto un cordolo di bloccaggio alla base del costone.

L’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, coordinato dal presidente della Regione Siciliana, ha pubblicato la gara per affidare indagini e progettazione delle opere di consolidamento che serviranno a eliminare finalmente ogni pericolo per cittadini e abitazioni.  Il bando emanato dalla Struttura commissariale, diretta da Maurizio Croce, prevede un importo di circa 110 mila euro mentre per l’intervento è già stato stanziato oltre un milione di euro.  Lungo la via Sant’Antonio dovranno essere realizzati un muraglione, una palizzata e nuove gabbionate. Sarà anche necessaria una regimazione delle acque piovane che dovranno essere convogliate in un canale di raccolta e dirottate nel torrente Favoscuro.

 

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