Una donna è stata ritrovata in mezzo al mare, con un salvagente, da un peschereccio tunisino che l’ha recuperata e, lanciando l’Sos, l’ha consegnata alla Capitaneria di porto. La giovane immigrata è stata portata al Poliambulatorio di Lampedusa in stato di incoscienza. Questa mattina è’ stata trasferita, con elisoccorso del 118, dal Poliambulatorio di Lampedusa all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. A chiedere aiuto e a fare scattare i soccorsi erano stati dei pescatori tunisini che avevano chiamato la Capitaneria di porto che, con una motovedetta, l’avevano recuperata e trasferita a Lampedusa. La donna è in forte stato di choc e di grave ipotermia. Dopo che ha ripreso coscienza, assistita dai medici del Poliambulatorio di Lampedusa, è stata spostata ad Agrigento.

Potrebbe essere una passeggera dell’ottava imbarcazione, con 39 persone, soccorso dalla motovedetta Cp319 al largo di Lampedusa nella giornata di ieri. Su un barchino di 7 metri, salpato da Sfax alle 19,30 di giovedì, viaggiavano in 39, fra cui donne e un minore, originari di Costa d’Avorio, Gambia, Guinea, Tunisia, Bangladesh e Pakistan.

La tragedia

Intanto la procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla nuova tragedia del mare avvenuta a 42 miglia da Lampedusa con 8 morti accertati, fra cui una donna in avanzato stato di gravidanza, e due dispersi fra cui un neonato di 4 mesi.

Le ipotesi di reato, a carico di ignoti, sono favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. I sopravvissuti (fra cui 10 donne e un minore), originari di Mali, Costa d’Avorio, Guinea, Camerun, Burkina Faso e Niger, sono sbarcati durante la notte al molo Favarolo. Il primo passaggio investigativo sarà proprio quello di interrogare i superstiti.

L’agghiacciante ricostruzione: il piccolo era vivo

Ha perso i sensi, è stata creduta svenuta ma in realtà era morta, e il neonato, che stringeva forte in braccio, gli è scivolato finendo in mare. A fare chiarezza, ricostruendo cosa sarebbe accaduto sul barchino di 6 metri soccorso giovedì notte dalla motovedetta Cp 324 della Guardia costiera, è la Procura di Agrigento. Per tutta la mattinata, i 41 dei 42 superstiti (uno è minorenne) sono stati ascoltati con i mediatori culturali. Le incomprensioni, dovute alla lingua, sono state chiarite: la donna non ha gettato in mare il cadavere del figlio, ma è morta e il neonato che sarebbe stato vivo è finito in acqua annegando.

Proseguono gli sbarchi

Intanto, proseguono gli sbarchi di migranti a Lampedusa, dove sono approdate complessivamente 376 persone nella giornata di ieri e altre 110 nelle ore della notte.

Sono proprio 110 i migranti che, con tre diverse imbarcazioni, sono giunti fra la notte e l’alba a Lampedusa. All’hotspot di contrada Imbriacola, nonostante il trasferimento di ieri sera, ci sono al momento 489 ospiti. Giovedì sera ce n’erano appena 46, ma ieri, in meno di 12 ore, sono arrivate 376 persone. Gli ultimi tre barchini, partiti da Sfax in Tunisia, sono stati soccorsi dalle motovedette Cp265 e Cp324 della Guardia costiera. A bordo c’erano, rispettivamente, 39 (compresi 10 donne e 2 minorenni), 33 (5 donne e 3 minorenni) e 38 (8 donne e 1 minorenne) migranti. Sono originari di Guinea, Mali, Costa d’Avorio, Liberia, Camerun, Senegal, Burkina Faso.

 

 

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