Immigrati distesi, su materassi sporchissimi, in ogni angolo dell’hotspot: all’interno e all’esterno. “Montagne” di sacchi della spazzatura, traboccanti di resti di generi alimentari, cartacce e bottiglie di plastica. Vestiti gettati alla rinfusa praticamente ovunque e una distesa infinita di bottiglie di plastica lungo i corridoi che portano ai bagni dove è praticamente impossibile entrare a causa dei bisogni fisiologici e dell’odore nauseabondo. E’ l’inferno all’hotspot di Lampedusa dove ci sono, al momento, 1.878 persone, a fronte di poco meno di 350 posti disponibili. Nelle ultime ore si sono registrati altri due sbarchi con l’arrivo di altri 173 migranti.

Migranti ammassati, è emergenza

“Sono tutti ammassati, ci sono anche donne, quattro sono gravide, bambini, malati e bisognosi di cure che dormono per terra dove pure mangiano, tra i rifiuti – ha scritto l’ex sindaco delle isole Pelagie Giusi Nicolini – . I posti letto sono meno di 200. Queste immagini – spiega Nicolini – potrebbero essere della Libia. Ma no, è l’Italia”.

Situazione fuori controllo

“Persone che dormono sulla loro urina, servizi igienici implosi, blatte in mezzo ai materassi buttati a terra. La situazione nell’hotspot di Lampedusa è fuori controllo. Stamattina nel centro ci sono oltre 2100 persone. Non si tratta di un’emergenza sbarchi, ma di un’emergenza legata all’incapacità gestionale”. Lo afferma il deputato dem Erasmo Palazzotto. “Non si comprende come un paese come l’Italia non sia in grado di svuotare il centro con regolare tempestività. Non c’è motivo di far arrivare l’hotspot di contrada Imbriacola al collasso.- aggiunge – . È disumano tenere in queste condizioni 4 donne incinte e diversi bambini in età pediatrica a contatto con casi Covid accertati, sospetti casi di tubercolosi mettendo a rischio la salute di soggetti vulnerabili e donne incinte. Non capiamo cosa stia aspettando il ministero dell’Interno a trasferire immediatamente queste persone e garantire la loro incolumità”.

A Lampedusa “situazione è insostenibile”

“Purtroppo constatiamo che nonostante gli allarmi lanciati a più riprese sul numero esponenziale degli sbarchi con l’arrivo dell’estate, dal ministro Lamorgese arriva l’ennesima prova della sua siderale distanza dai cittadini” – scrive invece Annalisa Tardino, europarlamentare siciliana della Lega, coordinatrice ID in commissione Libe. “Lo stesso vale per l’Europa, dove nemmeno i tragici fatti di Melilla hanno portato ad azioni concrete da parte della Commissione europea: solo parole. I numeri parlano da soli, siamo arrivati ad oltre 30 mila arrivi, in un momento in cui l’isola dovrebbe solo occuparsi di accogliere turisti, non clandestini, per riprendersi dalla crisi di questi anni – aggiunge – . La situazione è insostenibile, come mi ha annunciato il nostro vicesindaco e assessore al Territorio e all’Ambiente, Attilio Lucia, che è stato anche in stretto contatto con Matteo Salvini, che aspettiamo presto sull’isola”.

Hotspot al collasso

L’hotspot è ormai al collasso con la presenza di 1.639 persone. Quasi cinque volte rispetto alla capienza della struttura che ammonta a 350 posti.

Sei gli approdi dalla mezzanotte

Complessivamente sono sei gli approdi a partire da mezzanotte, per un totale di 260 persone. Una lancia libica, partita da Zuara, con a bordo 84 bengalesi, egiziani e pakistani, è stata bloccata, da una motovedetta della Guardia di finanza, a circa 15 miglia dalla costa. Un’altra motovedetta della Guardia costiera, a 22 miglia, ha invece soccorso un’altra imbarcazione, pure questa partita da Zuara, con a bordo 89 sudanesi, egiziani, eritrei e siriani. Fra loro anche 10 donne. Anche loro sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola.

Il sindaco “In attesa trasferimenti da hotspot, costante contatto con Prefettura”

“La situazione igienico-sanitaria, con oltre 1.400 persone all’interno dell’hotspot, è allarmante. Quattrocento, cinquecento persone si riescono a gestire senza alcun problema, ma 1.400 è un numero esagerato e con 36 gradi è ancora più complicato”. Lo ha detto il neo sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino che è in costante contatto con la Prefettura di Agrigento e il ministero dell’Interno per sollecitare i trasferimenti dei migranti. “Sono in attesa di una conferma – spiega Mannino – ma in giornata dovrebbe arrivare la nave Diciotti che caricherà un gran numero di migranti e, di fatto, alleggerirà la struttura di contrada Imbriacola”

Salvini, solidarietà a Lampedusa, “Presto su isola”

“Affettuosa solidarietà al sindaco di Lampedusa e ai suoi concittadini, letteralmente travolti dagli sbarchi. Siamo sicuri che dopo le parole del presidente Draghi (“siamo al limite”) il ministro dell’Interno farà finalmente qualcosa. Presto sarò sull’isola”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini, commentando le parole del primo cittadino dell’isola Filippo Mannino.

Martello, “Su Lampedusa sta calando il silenzio”

“Su Lampedusa sta calando il silenzio proprio mentre il sistema dell’accoglienza sull’isola, che fino a qualche settimana fa funzionava con regolarità, sembra essersi fermato. E nonostante ciò nessuno più alza la voce e richiede misure per il rispetto dei diritti umani e per tutelare la comunità locale”. Lo ha detto l’ex sindaco, nonché capogruppo del Pd al consiglio comunale di Lampedusa e Linosa, Totò Martello. “Tutto questo – aggiunge – avviene mentre il presidente Draghi rilascia dichiarazioni preoccupanti: mettere in discussione il principio stesso di accoglienza umanitaria in Italia significa aprire la porta al ritorno di folate di odio e di intolleranza”.

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