“Valuteremo le misure varate dal Governo centrale su Lampedusa non appena sarà pubblicato il relativo decreto. Anche perché a Roma, in violazione dello Statuto autonomistico, hanno ritenuto di deliberare in assenza del presidente della Regione su una materia di interesse regionale. Da quanto apprendiamo dalla stampa, sembrano esserci misure di primo sostegno, per l’emergenza economica che parte da quell’Isola e coinvolge anche altre località siciliane, le più esposte in questo momento e tuttora non interessate da provvedimenti analoghi”.

Lo dice il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci in un post su facebook.

“Al di là di misure economiche inadeguate, continuo a ripetere che esiste in Sicilia ed è sempre più forte una emergenza sanitaria, per la quale attendiamo fatti concreti. Nel pomeriggio di ieri abbiamo trasmesso alle prefetture il documento della task force sanitaria sugli hotspot e sui centri di accoglienza. Lampedusa sta scoppiando. E ci aspettiamo che lo svuotamento dell’Isola avvenga oggi, come concordato nell’incontro romano”. “Anche la tragica morte del giovane eritreo– conclude – scappato dal centro di accoglienza, suona a monito: questa situazione emergenziale non può essere trattata come ordinaria. E la sensazione è proprio questa”.

Sulla morte del migrante fuggito dal centro di accoglienza interviene anche la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. “Il ministero dell’Interno – dice – è impegnato quotidianamente per gestire in sicurezza una rete molto complessa di centri di accoglienza. Simili tragedie come quella della morte del migrante investito da un’auto, non devono più ripetersi”.

E ancora: “Esprimo la mia vicinanza e formulo gli auguri di pronta guarigione ai tre poliziotti rimasti feriti durante il tentativo di fuga dal centro di accoglienza di Siculiana”.

Intanto l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, ha trasmesso alle prefetture di Agrigento e Ragusa la “relazione urgente e preliminare delle attività” della “task force per la verifica della congruità delle condizioni degli hotspot dei centri di prima accoglienza” nell’isola chiedendo loro di “conoscere quali atti urgenti si intendono adottare per evitare la perduranza della violazione delle norme igieniche sanitarie” nelle strutture. E’ quanto si apprende da fonti dell’assessorato della Regione Siciliana.

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