Dopo Eraclea Minoa, Zingarello, il Caos e San Leone l’erosione costiera sta aggredendo anche la spiaggia di Fondachello/Plaia a Licata. La causa scatenante è probabilmente il porto di Licata, che in questi ultimi anni sta facendo arretrare la costa sottoflutto di diversi metri. Sono state già distrutte diverse case ed altre rischiano di finire in mare, ma anche la strada è a serio rischio di crollo.
Il problema a San Leone
L’erosione costiera ha fatto una nuova vittima: il viale delle dune a San Leone. Le onde dell’ultima mareggiata si sono fatte strada sotto la sede della pista ciclabile, che ora rischia di crollare nuovamente.
Le onde del mare scavando la spiaggia hanno portato in superficie le fondazioni del chiosco Magaria – dismesso nel maggio 2016 – ed ora questa spiaggia rischia il divieto di balneazione, poiché la presenza di materiali di risulta la rendono pericolosa anche al transito.
Il Comune deve intervenire urgentemente per bonificare la spiaggia, posizionare i massi per difendere la pista ciclabile e la strada, ed infine deve costruire una inferriata, per impedire che gli sportivi cadano in mare.
Il fenomeno dell’erosione costiera
Non si arresta il fenomeno dell’erosione costiera e della spiaggia ad Eraclea Minoa, uno dei tratti costieri più belli della Sicilia che si trova nell’Agrigentino. L’associazione ambientalista Mareamico torna a documentare oggi il terribile effetto naturale che si sta “mangiando” letteralmente metri e metri di sabbia e costa oramai da anni. La Regione ha costruito a cavallo tra il 2022 e il 2023 tre barriere sub ortogonali per frenare l’erosione: “Noi .- scrive Mareamico – avremmo preferito che venissero costruite delle barriere soffolte parallele alla riva”.
Cancellati 200 metri di spiaggia
Fin dal 2017 Mareamico documenta il fenomeno erosivo che ha cancellato 200 metri di spiaggia e 50 metri di boschetto ad Eraclea Minoa. un tratto di costa splendido della provincia di Agrigento. Gli ambientalisti hanno fatto da pungolo alle varie istituzioni competenti perché trattassero la questione. Le lungaggini burocratiche hanno di fatto cancellato per sempre una porzione di territorio”.
I lavori alla fine del 2022
Alla fine del 2022 sono partiti i lavori per salvare ciò che resta della spiaggia di Eraclea Minoa. Il progetto finanziato dalla Regione Sicilia ha previsto l’installazione di tre bracci frangiflutti ortogonali alla costa. Si tratta di una soluzione dal grosso impatto visivo. Fu deciso all’epoca al termine di un incontro convocato d’urgenza, a Palazzo Orleans, con il soprintendente del Mare Ferdinando Maurici, il direttore della Struttura contro il dissesto idrogeologico Maurizio Croce e il direttore dei lavori Attilio Santini.
Il sopralluogo
Qualche giorno prima l’allora presidente della Regione Nello Musumeci si era recato in visita nella frazione marina di Cattolica Eraclea. Aveva effettuato un sopralluogo sul posto per rendersi conto personalmente della situazione, dopo il rallentamento delle procedure. Lo stesso ex governatore, oggi ministro, aveva detto: “Bisognava aspettare 25 anni per intervenire?”.
Frenare l’erosione costiera
L’obiettivo è frenare l’erosione costiera, che negli anni ha causato un sensibile arretramento dell’arenile. Consentendo al mare di aggredire alcuni tratti della retrostante pineta e le attrezzature turistiche. L’intervento ha previsto la realizzazione di tre pennelli costituiti da massi ciclopici e il ripascimento della spiaggia. Il tratto interessato procede da Capo Bianco verso est per una lunghezza di circa due chilometri, comprende anche il boschetto che si trova a pochi metri dalla spiaggia.
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