Altre tre barchini, con a bordo, complessivamente, 109 migranti, sono stati soccorsi dalla Guardia costiera in area Sar e nelle acque antistanti a Lampedusa. Gli ultimi salvataggi, che fa salire a 625 il numero degli arrivi nell’isola dalla mezzanotte, sono stati effettuati dall’equipaggio della motovedetta Cp327.
Sui tre barchini c’erano persone, compresi due minorenni e cinque donne, provenienti da Benin, Guinea e Sudan, Camerun, Burkina Faso, Mali, Sudan e Senegal. Tutti hanno riferito di essere partiti da Sfax, in Tunisia, e d’aver pagato per il viaggio un cifra compresa tra i 1.500 e 3.500 dinari.
Gli sbarchi nella notte
Notte di sbarchi a Lampedusa dove, dopo il soccorso di 8 imbarcazioni, sono arrivati complessivamente 380 migranti. Ieri, durante l’intera giornata, erano giunti in 247 con 7 diversi barchini.
I primi a sbarcare sono stati i 37 salvati dopo il naufragio del natante sul quale viaggiavano. A ruota sono giunti altri 35 soccorsi dalla G079 Barletta della Guardia di finanza e 99 (fra cui 3 donne) agganciati dalla V1102 delle Fiamme gialle. Questi ultimi – sedicenti bengalesi, ivoriani, eritrei, etiopi, marocchini, egiziani e ghanesi – erano su una lancia libica di 12 metri salpata, a loro dire, da Zuwara in Libia. Stesso porto di partenza, ma su un barchino di 7 metri, dei 35 originari di Pakistan, Siria ed Egitto.
La motovedetta Cp273 della Capitaneria ha soccorso e imbarcato 35 persone (11 donne e 1 minore), 45 (5 donne), 40 (11 donne e 6 minori) e l’altra unità di soccorso, la Cp319, ha recuperato 40 (6 donne) e 39 (12 donne e 3 minori). Tutti questi migranti – originari di Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Mali e Gambia – hanno dichiarato di essere partiti da Sfax, in Tunisia, e d’aver pagato 2mila dinari tunisini a testa.
Il naufragio
Un barchino con 38 migranti a bordo è affondato venerdì sera in acque Sar maltesi, a circa 42 miglia da Lampedusa. Trentasette persone, fra cui 7 donne, sono state salvate dalla nave Ong Nadir e da tre pescherecci, prima di essere poi trasbordate su una motovedetta della guardia costiera. All’appello mancherebbe un uomo, originario del Burkina Faso e fratello di uno dei superstiti: secondo le testimonianze, potrebbe essere annegato dopo che l’imbarcazione si è ribaltata.
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