Sta facendo discutere non poco l’Ordinanza del Presidente della Regione Nello Musumeci che impone lo sgombero degli hotspot e che oggi potrebbe essere impugnata dal Consiglio dei Ministri. Ma qual è la posizione delle forze dell’ordine in prima linea nella gestione degli hotspot?

“Ci sono locali dello Stato in Sicilia sono fuori legge dal punto di vista igienico sanitario. Abbiamo dato due mesi di tempo allo Stato perché potesse intervenire e per renderle idonee. I locali dopo non mesi non stati resi idonei, all’interno lo Stato ci mette centinaia e centinaia di essere umani” ha sottolineato, fra l’altro, il presidente della regione Siciliana Nello Musumeci, a Catania, per illustrare l’ordinanza di sgombero degli hotspot e dei centri di accoglienza dell’isola.

Anche il Segretario Generale Nazionale  del sindacato di Polizia “MP” Movimento dei Poliziotti democratici e Riformisti, Antonino Alletto è critico sull’idoneità dei centri e in particolare di quello di Lampedusa e spiega: “Il nostro grande problema sono i trasferimenti perché duemila persona a Lampedusa non possono stare, i centri di temporanea accoglienza non sono idonei. Noi cerchiamo di rappresentare la verità. Quando un centro come quello di Lampedusa può contenere novanta persone e ci sono oltre mille persone fuori è difficile contenere questa massa umana”.

“I nostri poliziotti – continua Alletto – quando arrivano a Lampedusa vengono sottoposti ai test sierologici e solo nell’ipotesi in cui questi danno esito positivo, viene fatto il tampone. Le Forze dell’Ordine non sono trattati da serie B”.

“Abbiamo un Questore molto attento, abbiamo dei Primi Dirigenti inviati Roma che monitorano il lavoro di ordine pubblico che viene svolto dai sei reparti mobili che sono stati aggregati. Nessuno dice che il Centro ha aggregato trecentosettanta persone, solo per questo tipo di lavoro? Per quanto riguarda la protezione del personale un colloquio costante tra Dipartimento, Amministrazione locale e sindacati.

“Ad Agrigento – continua Alletto – abbiamo avuto un caso di collega che è asintomatico, ed è stato individuato e questo significa che il meccanismo funziona. E’ stato isolato, è stata fatta la mappatura e i colleghi sono stati posti in quarantena fiduciaria e sono stati fatti i tamponi per evitare i focolai e fino adesso sono stati tutti negativi”.

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