I Carabinieri della Stazione di Racalmuto (Agrigento) hanno ritrovato gli Oggetti Sacri rubati la scorsa settimana in una Chiesa cittadina.
Il furto sacrilego era stato denunciato il 29 novembre da Padre Diego Martorana, che si era accorto della sparizione dalla Parrocchia di San Giuseppe di 3 pissidi, 4 candelieri, 1 calice ed 1 ostensorio, di rilevante valore.

Le immediate indagini dei Carabinieri della Stazione di Racalmuto, svolte in collaborazione con gli investigatori del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Canicattì, permettevano già durante il sopralluogo in Chiesa di rinvenire alcune tracce lasciate dagli ignoti malviventi e, poco dopo, grazie a più approfonditi accertamenti, di identificare un soggetto di origine magrebina quale partecipante al trafugamento della preziosa refurtiva, denunciato alla Procura della Repubblica di Agrigento per complicità nel grave reato.

Ristretto il cerchio, i militari eseguivano numerose e mirate perquisizioni, esercitando una pressione investigativa tale da indurre qualcuno, nelle scorse ore, a recarsi da Padre Martorana e confessare dove sarebbe stato possibile ritrovare il corredo liturgico rubato, rinvenuto e sequestrato dai Carabinieri comandati dal Maresciallo Costa che, nelle prossime ore, provvederanno a restituirlo alla Chiesa di San Giuseppe.

Ma non si tratta dell’unico furto sacrilego avvenuto negli ultimi giorni in Sicilia.
Anche le chiese di Bagheria, in provincia di Palermo, sono state recentemente nel mirino dei ladri.
In appena una settimana sono state prese di mira la chiesa Madre e la chiesa del Santo Sepolcro.
I malviventi sono entrati nei locali della chiesa Matrice portando via tutto, candelabri, calici e oggetti preziosi comprese le elemosine che erano nelle cassette delle offerte. Non è la prima volta che i ladri rubano nella chiesa Matrice. Era già successo nel mese di aprile del 2018.
Non si esclude che possano essere gli stessi autori del furto messo a segno qualche giorno prima nella chiesa del Santo Sepolcro.
I ladri sono entrati da una finestra del locale attiguo dove ha sede la Confraternita di San Giuseppe in via Carà, segando le sbarre e si sono introdotti nella sacrestia rompendo le porte e rubando un calice antico, due candelabri in ottone argentato e due preziosi vasetti in vetro. Prima di andare via hanno gettato le ostie consacrate per terra.
Hanno anche scassinato la porta dell’ufficio del parroco, don Giovanni La Mendola, rovistando nei cassetti della scrivania alla ricerca di soldi e poi hanno svuotato le cassette con le offerte dei fedeli destinate ai poveri.

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