I carabinieri di Bivona, nell’Agrigentino, indagano per risalire all’identità dei responsabili di un atto intimidatorio rivolto al vicesindaco Salvatore Cutrò.

Durante la notte scorsa ignoti, con una grossa pietra, hanno distrutto il parabrezza dell’auto dell’amministratore, parcheggiata sotto casa, in via Falcone-Borsellino, dove Cutrò (insegnante) vive con la moglie e il figlio. Scattata la denuncia, sono in corso accertamenti.

Il sindaco Cinà “Vile atto intimidatorio”

Il sindaco Milko Cinà ha definito l’episodio ai danni del suo vice “un vile atto intimidatorio, giunto in un clima veleno che come amministrazione comunale abbiamo subito e continuiamo a subire attraverso i social. Clima che – accusa Cinà – oggi si concretizza in azioni di questo tipo. È giunto il momento di porre un freno alla violenza verbale e non solo a cui stiamo assistendo ormai da troppo tempo. Spero – ha concluso il primo cittadino – che i carabinieri, immediatamente allertati, possano individuare prima possibile i responsabili di questo vile gesto”.

L’intimidazione alla Cisl regionale di Palermo

Questo è solo l’ultimo episodio simile in Sicilia. Nei giorni scorsi c’è stato un nuovo attacco ad una sede della Cgil. Questa volta è toccato alla sede del regionale a Palermo cui ingresso è stato imbrattato con alcune scritte offensive fatte con della vernice rossa. Per il sindacato si tratta di “Intimidazioni di segno oscurantiste con dietro regia”. Ed è anche scattata la denuncia.

È l’ennesimo atto di vandalismo contro le sedi della Cgil. Questa mattina ci si è accorti che è stata imbrattata di vernice rossa con scritte offensive e un simbolo riconducibile ai no vax stavolta la sede della Cgil regionale, a Palermo. Il fatto, informa la segreteria regionale, è stato denunciato alle autorità competenti. “Sono segnali intimidatori- dice una nota della Cgil- di cui occorre individuare i responsabili. E’ evidente – sottolinea il segretario generale siciliano, Alfio Mannino,- che non si tratta di episodi isolati, ma che dietro c’è una regia precisa contro le organizzazioni democratiche e una strategia oscurantista il cui primo atto è stato l’attacco alla Cgil nazionale”.

I precedenti attacchi

Nei primi di agosto l’attacco alla Camera del lavoro di Agrigento, sulla cui facciata esterna sono comparse scritte ingiuriose. Si leggeva infatti: “Cgil covo di nazisti”. “Gp=nazismo”. E ancora: “Avete ucciso con i vax assassini”. Nella notte tra il 6 e il 7 giugno altro atto intimidatorio, stavolta contro la Camera del Lavoro “Giovanni Orcel” della Cgil di Palermo. Ignoti hanno imbrattato le porte d’ingresso della sede del sindacato, in via Meli, a Palermo, con scritte offensive: “sindacati nazisti, Landini nazista”.

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