La tragedia di ieri al largo delle coste di Lampedusa

Bimba morta nel naufragio di migranti, mamma sotto choc

Aveva un anno e mezzo la bimba morta, di nazionalità ivoriana, annegata ieri ad oltre 30 miglia dalla costa di Lampedusa. La barca di metallo di 7 metri, sulla quale viaggiava con la mamma, si è ribaltata ed è affondata. La madre, in stato di choc, si trova all’hotspot di contrada Imbriacola dove è stato portato anche il fratello dell’uomo che è morto a seguito del naufragio.

In 35 su quella barca

Su quella barca, partita da Sfax alle ore 5 di giovedì, erano complessivamente in 35 originari di Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Sierra Leone e Burkina Faso. Il barchino, uno dei tanti in difficoltà, era stato segnalato, ieri mattina, fuori dalle acque Sar italiane. E’ stata subito dirottata una motovedetta della capitaneria e in volo s’è levato l’elicottero della guardia di finanza. Quando i soccorritori sono giunti all’altezza delle coordinate fornite, non c’era però nessuna “carretta”. Il barchino era già affondato e la bimba oramai morta.

I primi soccorsi di un peschereccio

C’erano però due pescherecci tunisini con a bordo dei migranti salvati, ma anche delle salme. Su un motopesca c’erano la bimba morta e l’uomo allo stesso modo senza vita, e con loro altre 4 persone in condizioni critiche. Fra loro anche un neonato che è stato tirato fuori dall’acqua prima che annegasse. Sull’altro peschereccio c’erano invece 28 superstiti e la salma di una donna. Il neonato e gli altri tre migranti, che stavano male, sono stati portati, in via precauzionale, al poliambulatorio di contrada Grecale.

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Aperta una inchiesta

Questa è la prima tragedia del mare del 2023. La Procura di Agrigento, con l’aggiunto Salvatore Vella, ha aperto un fascicolo d’inchiesta, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato. I 30 migranti, salvati dalla capitaneria di porto a 38 miglia dalla costa, sono stati fatti sbarcare nel molo Favarolo. Tutti i superstisti, come sempre avviene in casi di questo genere, sono stati ascoltati per provare a ricostruire cosa sia accaduto durante il viaggio e come e perché il bimbo morto e l’adulto siano finiti in mare e annegati. Si cercherà anche di identificare gli scafisti.

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