Sono 37, fra cui 16 donne e un minore, i migranti che, dopo una notte senza sbarchi, sono giunti in mattinata a Lampedusa. A soccorrere l’imbarcazione di ferro, partita da Sfax in Tunisia, è stata la motovedetta V1102 della guardia di finanza. I migranti hanno dichiarato di essere originari di Guinea, Costa d’Avorio e Senegal.
L’hotspot è stracolmo
Anche loro sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove, all’alba, c’erano 1.063 persone. La polizia, su disposizione della prefettura, sta trasferendo verso il porto 110 persone che verranno imbarcate sul traghetto di linea che giungerà in serata a Porto Empedocle.
Il dramma di questi giorni
In questi giorni si è vissuto anche un dramma nel dramma per questi continui sbarchi a Lampedusa. Ieri pomeriggio c’erano anche le salme di due gemellini di circa un mese fra i migranti, complessivamente 60, soccorsi dalla motovedetta Cp319 della guardia costiera a largo di Lampedusa. I piccoli sono morti durante la traversata, cominciata alle ore 4 di domenica da Sfax, verso l’Italia. I neonati, un maschietto e una femminuccia, sono morti perché erano sottopeso: uno pesava 1,280 chili e l’altro appena 2 chili. Stando a quanto è stato riferito dagli stessi genitori, i bambini erano in cura in Tunisia. Forse i genitori speravano che in Italia, i piccoli sarebbero stati aiutati e salvati con apposite cure. Ed è per farli curare che madre e padre dei due fratellini sono partiti lo stesso, ma i neonati non sono riusciti ad arrivare a Lampedusa.
Il barcone di 6 metri
Il decesso, stando a quanto è stato ricostruito dagli stessi genitori e dagli altri migranti stipati sul barcone, è avvenuto alle ore 3 di lunedì, praticamente 23 ore dopo la partenza. Le salme dei due gemellini di un mese, originari della Guinea, erano su un barcone di 6 metri, partito da Sfax in Tunisia, a bordo del quale c’erano altre 58 persone: 28 uomini, 17 donne e 13 minori. I migranti hanno dichiarato di essere in fuga da Gambia, Guinea, Serra Leone e Costa d’Avorio.
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