Aumentati i valori di manganese nell’acqua in ingresso al potabilizzatore di Sambuca, nell’Agrigentino. Lo rende noto Siciliaque che dopo aver riscontrato l’anomalia è al lavoro ed ha avviato una serie di misure collettive per poter rientrare nei parametri fissati dalla legge.

La situazione tornerà nella norma entro 3-4 giorni

L’azienda è intervenuta attraverso il dosaggio di reagenti per riequilibrare i livelli di manganese in eccesso, che conferiscono all’acqua una colorazione giallognola. Nei comuni serviti dal potabilizzatore di Sambuca – Trapani, Erice, Valderice, Custonaci, Alcamo, Paceco, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Santa Ninfa, Gibellina, Partanna, Salaparuta, Poggioreale, Salemi, Vita, Santa Margherita Belice e Montevago – la situazione dovrebbe tornare alla normalità entro 3-4 giorni, salvo imprevisti.

Già un graduale miglioramento

Dai campionamenti finora effettuati, e comunicati agli organi di controllo dell’Asp, si registra già un graduale miglioramento del trattamento e un abbassamento della torbidità nell’acqua in uscita dall’impianto di Sambuca.

Il manganese è un metallo che si trova naturalmente nell’acqua: secondo una prima ipotesi, l’aumento delle quantità rilevate potrebbe essere collegato alle piogge delle scorse settimane che hanno determinato un movimento dei sedimenti nella diga Garcia e di conseguenza una maggiore presenza nell’acqua da trattare.

Ad inizio ottobre acqua torbida ad Avola

Ad inizio ottobre scoppiò il caso dell’acqua torbida ad Avola nel Siracusano. Lo stop al consumo era stato disposto a seguito dell’esplosione, in piena estate, del caso dell’acqua torbida, che ha creato molta preoccupazione ed altrettante polemiche politiche, al punto che, nelle settimane scorse, è stato convocato un Consiglio comunale straordinario per discutere dell’emergenza acqua.

In quell’occasione, non sono mancati gli scontri tra la giunta comunale e gli esponenti dell’opposizione che, carte alla mano, al sindaco hanno mostrato gli esiti degli esami sull’acqua relativi al 25 agosto in cui sarebbero emerse presenze di batteri.

L’amministrazione, nel corso di queste settimane, ha passato al setaccio la rete idrica, in cerca del problema, e durante i controlli sono stati scovati degli allacci abusivi, ritenuti dal sindaco tra le ragioni del fenomeno. Allo stesso tempo, ad Avola, sempre nel mese di agosto si sono verificati diversi casi di dissenteria.

Per dimostrare che l’acqua ad Avola era potabile, il sindaco, Luca Cannata, pensò che le carte sugli esiti favorevoli frutto degli esami di laboratorio non sarebbero bastate per tranquillizzare la popolazione e così, con una diretta sui social, ha bevuto da una delle fontane della città.