Secondo sbarco nel giro di poche ore a Lampedusa.

In nottata una piccola barca con 23 migranti a bordo, tra cui sette donne e tre bambini, è approdata direttamente nel porto dell’isola.

Anche in questo caso si tratterebbe di un’imbarcazione messa in mare da una “nave madre”.

Ieri altri sedici migranti, tra cui un bambino e tre donne, erano approdati con un barchino in vetroresina direttamente nel porto di Lampedusa, proprio davanti alla Guardia costiera.

“Come si vede il porto è aperto”, ha detto ieri il sindaco di Lampedusa Totò Martello. Ricordando il caso della Mare Jonio fermata al largo dell’isola prima del via libera allo sbarco dei 49 migranti, il sindaco ha aggiunto: “Nel caso dello sbarco di oggi nessuno ha fermato la barca. Perché? Semplice, non ci sono controlli. A Lampedusa gli sbarchi sono frequenti”.

Le 23 persone sono state intercettate quando ormai erano arrivate quasi a terra. Anche questa imbarcazione è in vetroresina con un piccolo motore fuoribordo, un barchino del tutto simile a quello utilizzato dai 16 arrivati nel pomeriggio di ieri, fermati dalla motovedetta dei carabinieri a poche centinaia di metri dall’ingresso del porto dell’isola. Le due imbarcazioni, secondo le forze dell’ordine, non sarebbero state nelle condizioni di affrontare la traversata dalle coste nordafricane. Di qui l’ipotesi di “navi madri” che lasciano i migranti a bordo di piccole imbarcazioni, nelle immediate vicinanze dell’isola.

Sono in gravidanza tre delle sette donne giunte a Lampedusa stamani. In totale sono 23 i migranti sbarcati, tra cui anche tre bambini. Sono stati condotti nel centro di accoglienza, dove da ieri si trovano anche i 16 migranti arrivati con un barchino nel porto e poi agganciati da una motovedetta dei carabinieri.

(foto di repertorio)

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