Una migrante è morta al Poliambulatorio di Lampedusa per probabile ipotermia. La donna era su un’imbarcazione soccorsa, durante la notte, da una motovedetta della Guardia di finanza.

Due i natanti giunti a poche miglia dal porto, con a bordo 41 e 43 persone. Nel primo gruppo, c’erano 14 donne e un minore, nel secondo invece 21 donne e 5 minori. Al momento dello sbarco degli 84 migranti è emerso subito che c’era una donna che stava male ed è stata portata al Poliambulatorio dove i medici hanno fatto di tutto per salvarla.

Aperta un’inchiesta

La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta sulla tragedia verificatasi stanotte al Poliambulatorio di Lampedusa dove ha perso la vita, per una probabile ipotermia, una giovane migrante. L’ipotesi, al momento a carico di ignoti, è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato.

Dell’attività investigativa per identificare i traghettatori di vite si occuperà, con il coordinamento del procuratore capo Salvatore Vella, la Squadra Mobile di Agrigento.

Martello: “La Meloni sfrutta migranti per politica”

“Partiamo da un punto: trattenere decine o centinaia di persone su una nave per cinico calcolo politico, come sta facendo il governo Meloni, è semplicemente disumano. Ma più va avanti questo dibattito sui migranti bloccati a bordo delle Ong, più mi convinco che il tema viene affrontato in modo sbagliato anche da parte del centrosinistra”. Lo scrive Totò Martello, capogruppo del Pd al consiglio comunale di Lampedusa e Linosa, in un post pubblicato sulla sua pagina facebook.

“Da un lato – prosegue Martello – c’è il governo Meloni che alza ad arte la tensione sugli ‘stop agli sbarchi’ per nascondere altri temi sui quali aveva promesso mari e monti ed invece non sta facendo nulla. Dall’altro lato c’è un centrosinistra che ripropone lo schema di cinque anni fa con le conferenze stampa e le manifestazioni al porto: sia chiaro, è più che giusto protestare contro questo inaccettabile cinismo della destra, ma oltre alla protesta serve una proposta per affrontare alla radice la questione – quanto mai complessa – della gestione dei flussi migratori. E la proposta, da parte del centrosinistra e del Pd, non ho ancora capito qual è”.

“Innanzitutto – continua Martello – bisognerebbe ricordare che quando si parla di flussi migratori si parla di esseri umani e non di numeri, persone i cui diritti devono essere rispettati e garantiti sempre e comunque, persone per le quali la traversata del Mediterraneo rappresenta nella maggior parte dei casi l’ultima fase di un percorso iniziato mesi o anni prima. Bisognerebbe anche ricordare che il ruolo delle Ong non è quello di ‘fare arrivare i migranti in Italia’ ma quello di salvare vite umane in mare, e se il governo Meloni vuole bloccare le Ong dovrebbe anche dire come intende garantire la sicurezza nel Mediterraneo, dovrebbe dire cosa succede e chi interviene quando una barca carica di migranti rischia di affondare. A meno che non si voglia abbandonare il Mediterraneo e far calare il silenzio su chi muore in mare”.

“Al di là di questi aspetti, vedo anche un ‘alto tasso di disinformazione’ poiché sta passando l’idea che gli sbarchi avvengono solo con le Ong, quando invece la stragrande maggioranza dei migranti che arrivano in Italia lo fanno autonomamente: sbarcano più persone a Lampedusa in un giorno di quante ne sono a bordo di una nave delle Ong, ma questo adesso sembra non interessare più a nessuno. Insomma, è davvero sconfortante assistere alle polemiche di questi giorni, ed è sconfortante constatare come il centrosinistra, ad iniziare dal Partito Democratico, sia ricaduto nel ‘tranello mediatico’ della destra. Quelle persone bloccate a bordo delle Ong hanno il sacrosanto diritto di sbarcare ma il Pd ed il centrosinistra hanno il dovere di andare al di là del dibattito del giorno e di avanzare proposte serie per una gestione ordinata, regolare e sicura dei flussi migratori. Altrimenti – conclude Martello – tra una settimana o un mese saremo sempre allo stesso punto: con le conferenze stampa e le manifestazioni al porto, che si fermano all’aspetto dello ‘sbarco’. Ed in questo modo si fa solo il gioco della destra, una destra senza scrupoli che sfrutta la sofferenza di centinaia di persone bloccandole a bordo per uno squallido tornaconto politico”.

Gli sbarchi a Lampedusa

Altri 45 migranti, fra cui 17 donne e 5 minori, sono sbarcati a Lampedusa. A soccorrere a circa 6 miglia dalla costa il barchino sul quale viaggiavano è stato il pattugliatore della Guardia di finanza. Si tratta del terzo sbarco, dopo quattro giorni di stop dovuti alle cattive condizioni del mare, nel giro di poche ore. Tutti i migranti sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove ci sono 850 persone a fronte di 400 posti disponibili.

Geo Barents si sposta

Ha lasciato il posto in banchina alla nava «Marina» della compagnia di navigazione Ocean, una immensa nave da crociera, la Geo Barents di Medici senza frontiere, la ong dalla cui pancia ieri sono scesi gli ultimi migranti. La nave della ong non è sotto sequestro, ha precisato Msf. In tutto hanno lasciato il porto di Catania per essere trasferiti al pala Spedini, 246 naufraghi: 211 dalla Geo Barents di Medici senza frontiere e 35 da Humanity 1. Questo dato è confermato dalla Prefettura di Catania. L’inizio dei trasferimenti dei 246 migranti, per destinazioni ancora da stabilire, è previsto per il primo pomeriggio e dovrebbe proseguire fino allo svuotamento della struttura.

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