“Si mettono in viaggio pregando che le loro vite non si spengano in mare, in mezzo al nulla. Chissà quanti ne partono e quanti ne arrivano! Spereremmo che i grandi dello Stato facessero un passo avanti e che non se ne uscissero con ‘prima gli italiani e poi gli stranieri’ perché anche loro sono esseri umani e meritano di vivere come noi”.
Questo l’appello degli studenti di Montevago (Agrigento) durante la cerimonia funebre per le due donne, di 16 e 24 anni, rimaste vittime del naufragio del 23 novembre davanti a Lampedusa.
Il piccolo comune dell’Agrigentino, così come aveva già fatto ieri Santo Stefano Quisquina (Ag), ha accolto nel proprio cimitero comunale le due bare.
Intanto ieri il nucleo sommozzatori della Guardia costiera ha trovato a Lampedusa altri 4 cadaveri in fondo al mare e una salma che galleggiava. I corpi recuperati finora, dopo il naufragio dello scorso 23 novembre, sono complessivamente 17. Secondo i 149 sopravvissuti, sul barcone ci sarebbero state 170 persone; ne mancherebbero, dunque, quattro.
(foto di repertorio)
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