Un ragazzo guineano di 15 anni è disperso, secondo quanto si è appreso dopo che 51 migranti gambiani, guineani, malesi e senegalesi sono finiti in mare durante il soccorso del loro barchino di ferro da parte della guardia costiera al largo di Lampedusa. I militari della motovedetta hanno recuperato 50 persone, fra cui 11 donne e 2 minori, ma all’appello manca il ragazzo. Il natante di 7 metri è salpato – stando ai primi racconti dei naufraghi – venerdì sera da Sfax in Tunisia.
La disperazione della sorella
È stata una ragazza, forse nemmeno ventenne, a urlare e a richiamare l’attenzione di soccorritori e volontari. “Manca mio fratello, non c’è mio fratello. Dov’è mio fratello?”, urlava. Una volta giunti i superstiti a molo Favarolo di Lampedusa, si è scoperto che fra i naufraghi, raccolti in mare dagli uomini della motovedetta Cp 319, non c’era il ragazzo quindicenne.
Sono subito partite le ricerche, nell’esatto punto in cui i migranti – durante le operazioni di trasbordo – sono finiti in acqua. Ancora una volta, nonostante gli inviti dei militari della Capitaneria a stare fermi, urlati anche con i megafoni, perché lentamente tutti sarebbero stati trasbordati, i migranti si sono spostati in massa verso il lato della motovedetta e il barchino di 7 metri in ferro si è ribaltato.
Lo sbarco a Pantelleria
Sono 225 i migranti sbarcati a Pantelleria negli ultimi giorni. Complici le splendide condizioni meteo-marine. Il mare è piatto da giorni, con vento quasi assente. Questo ha favorito gli arrivi di gommoni e piccole imbarcazioni con migranti tunisini ed egiziani. Tutti sono provenienti dalla Tunisia. Sono uomini, donne e minori.
Nel 2023 sono stati accolti circa 4mila e 800. Nel 2022, anno record di sbarchi, 5mila e 500. Quello che colpisce, ancora una volta, e sempre di più, è la presenza di bambini. Tanti bambini. Questa volta accompagnati da quelli che sembrano veri e propri nuclei familiari.
Le piccole imbarcazioni e i gommoni sono stati raggiunti a largo dalle motovedette di Guardia Costiera e Finanza che li hanno soccorsi e accompagnati a riva, per essere accolti nel Centro di Crisi dell’Arenella. Da qui saranno portati a Trapani.
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