Tornano gli sbarchi di migranti a Lampedusa dopo uno stop di quattro giorni dovuto alle avverse condizioni del mare. In 41, fra cui 9 donne e 3 minori, sono approdati sull’isola.

Ai soccorritori hanno dichiarato di provenire da Gambia, Guinea e Costa d’Avorio. Il barchino di 5 metri sul quale viaggiavano era partito dalla Tunisia: a soccorrerli è stata una motovedetta della Guardia di finanza. Il gruppo di migranti è stato portato all’hotspot di contrada Imbriacola dove erano presenti 168 ospiti. La capienza della struttura, quindi, resta ancora al di sotto del limite massimo di 350.

Migranti trasportati in elicottero

Tre migranti – una donna incinta con il marito e un’altra donna che necessitava di dialisi – sono stati trasferiti, con elisoccorso del 118, dall’hotspot di Lampedusa ad un ospedale di Palermo. Nella struttura di primissima accoglienza di contrada
Imbriacola, al momento, sono presenti 168 ospiti, fra cui 33 donne e 36 minori non accompagnati.

Da quattro giorni non si registravano sbarchi. Quaranta ospiti, stamani, scortati dai carabinieri, sono stati imbarcati sul traghetto di linea per Porto Empedocle dove giungeranno in serata e da dove verranno trasferiti verso Bari.

Naufragio bambini, chiesta assoluzioni per imputati

“Appare fuori da ogni elemento emerso immaginare la volontà degli imputati di volere la morte dei migranti. Non c’è alcun dolo, le procedure sono state rispettate e la loro missione è salvare le persone in mare”. La Procura di Roma nel processo per il «naufragio dei bambini», il drammatico evento dell’11 ottobre del 2013 in cui morirono 268 persone tra cui 60 minori, ha chiesto l’assoluzione dei due ufficiali imputati.

Gli imputati sono l’allora responsabile della sala operativa della Guardia Costiera, Leopoldo Manna, e dell’allora comandante della sala operativa della Squadra navale della Marina, Luca Licciardi. Ai due l’aggiunto Sergio Colaiocco e il sostituto Santina Leonetti contestano i reati di rifiuto d’atti d’ufficio e omicidio colposo.

Nel corso della requisitoria i rappresentati dell’accusa hanno affermato che «le procedure, seppur farraginose all’epoca, sono
state attuate. I due ufficiali non si sono disinteressati e hanno compiuto le procedure previste all’epoca.

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