Una donna è morta mentre attendeva il ricovero in ospedale. Ora parte una ispezione interna al San Giovanni di Dio di Agrigento. Secondo quanto riporta La Repubblica, la vicenda è accaduta lo scorso lunedì. A morire dopo più di 12 ore davanti la porta del pronto soccorso è stata una donna anziana, già gravemente malata che era in attesa di essere ricoverata. La donna sarebbe morta mentre aspettava il ricovero.

Il figlio ha assistito alla morte della madre

Dopo una prima visita, in attesa di un riscontro delle analisi eseguite, l’anziana sarebbe solo riuscita a ottenere l’ossigeno. Il figlio ha assistito inerme alla situazione che peggiorava man mano che passava il tempo e la sera la donna è morta nel corridoio.

Inchiesta interna dell’Asp locale

L’Asp di Agrigento, come comunicato dal direttore Mario Zappia, ha avviato una verifica ispettiva interna per comprendere il perché del decesso della donna. Una situazione sintomatica, che denota la situazione di un po’ tutti i pronto soccorso agrigentini e della Sicilia dove ci sono pochi medici e pochi infermieri che non riescono a sopperire alle tante richieste. L’emergenza è ormai ordinaria come hanno più volte denunciato i sindacati. Ad acuire l’emergenza i tagli negli altri ospedali della provincia, Licata, Sciacca eCanicattì, e il fatto che arrivano pazienti anche dove da Lercara Friddi e dai paesi vicini, i quali, considerate le strade per raggiungere Palermo, si recano nella più vicina struttura agrigentina.

La denuncia dei sindacati

Spesso mancano anche le barelle per il trasporto delle persone e questo intasa anche le ambulanze, in attesa per ore davanti l’ospedale con i malati a bordo, aspettando una lettiga che si liberi, un fatto denunciato anche dalla Cisl Fp. “Ormai da anni denunciamo le gravi carenze di organico e un’organizzazione all’interno dei presidi ospedalieri precaria rispetto a quello che sono gli standard regionali e nazionali e rispetto a quelli che sono i livelli minimi di assistenza. Più volte si è denunciata la possibilità di un vero e proprio collasso del sistema sanitario su tutto il territorio ma, ancora oggi nessun intervento è stato fatto da chi dovrebbe dare garanzie in merito”.

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