Giovanni Boccaccio, 46 anni, è morto ieri notte al Cannizzaro di Catania dopo più di otto mesi di ricovero per un incidente avvenuto lo scorso 3 aprile, quando con la sua bici a Taormina, si è scontrato con un’auto guidata da un settantenne.

Boccaccio era insieme ad una comitiva di 18 ciclisti del Barbagianni’s Team. Nello scontro rimasero feriti 8 ciclisti e a riportare le conseguenze più pesanti fu proprio Boccaccio, costretto ad un ricovero d’urgenza in ospedale.

Non si è mai svegliato dal coma.

Ha smesso di lottare Giovanni Boccaccio, il ciclista messinese centrato da un’auto il 3 aprile scorso a Taormina e da quel giorno in coma. Si è spento dopo mesi di sofferenze e di speranze da parte della famiglia e dei compagni di avventura del Barbagianni’s Team, che proprio sulla loro pagina Facebook danno il triste annuncio della morte del quarantatreenne messinese.

L’incidente risale al 3 aprile scorso, quando un’auto su cui viaggiava una coppia di anziani, nella bretella della A18, all’altezza del viadotto Sant’Antonio, in prossimità del piazzale della Madonnina, è piombata sul gruppo di atleti del Barbagianni’s Team, una delle società di Messina, che come ogni domenica erano impegnati nella consueta sgambata per le strade della provincia.

La passeggiata del 3 aprile scorso, ebbe un esito terribile. Oltre a Giovanni, restarono feriti altri ciclisti, con fratture agli arti che li costrinsero a finire in sala operatoria. In quell’occasione, il Barbagianni’s Team, lanciò su Facebook una raccolta di fondi: “La fratellanza fra ciclisti è ben nota a tutti noi che di questo sport condividiamo non solo le fatiche ma anche i momenti bui. È nostra intenzione fare una raccolta fondi per quei colleghi e le loro famiglie che avendo come unico sostentamento la forza delle loro mani debbono affrontare il lungo martirio della degenza. Vi ringraziamo per il vostro sostegno invitandovi a pregare per il nostro fratello Giovanni, il più colpito da questo disumano evento”.

E sempre sullo stesso social, il team messinese oggi ha dato la notizia della morte del loro amico, che il 23 dicembre scorso ha compiuto gli anni appeso a un filo di vita: “Non avremmo mai voluto darvi questa notizia ma il nostro Giovanni è volato via. A nulla sono valse le nostre preghiere, invocazioni, suppliche il cerchio per lui purtroppo si è chiuso. Tante cose ancora gli restavano da compiere su questa terra, vedere crescere i figli, rendere felici le persone con la sua arte, gioire e far gioire delle piccole cose che la vita terrena ci riserva, invecchiare serenamente con la sua Katia. L’Altissimo però per lui aveva altri programmi. Forse aveva bisogno di qualcuno che facesse risplendere ancor più le stelle, forse aveva bisogno di qualcuno che ravvivasse il blu del cielo e chi meglio di lui con la magica arte delle sue forti mani. Vola alto Barbagianni, dispiega le tue forti ali, sfodera gli artigli e farti valere anche lassù”.