In partenza due importanti cantieri per la depurazione nell’Agrigentino: sono quelli per la costruzione del nuovo depuratore a Timpa dei Palombi, a servizio della zona sud-est di Agrigento e dell’intero territorio di Favara, e per la realizzazione della rete fognaria nelle aree costiere di Cannatello e Zingarello.
Consegnati i lavori per 20 milioni
La Struttura nazionale del Commissario unico per la Depurazione ha consegnato oggi i lavori per quasi 20 milioni di euro: l’obiettivo è dare un efficiente sistema depurativo ad Agrigento e rispondere alla procedura d’infrazione 2004/2034, sulla quale l’Italia paga una sanzione economica per il mancato adeguamento alla direttiva comunitaria sulle acque reflue urbane.
Ad Agrigento Musumeci per la presentazione
Le novità su queste importanti opere pubbliche sono state illustrate ad Agrigento, al Palazzo dei Filippini, dalla Struttura nazionale guidata da Maurizio Giugni, con la partecipazione del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e del subcommissario per la Depurazione Riccardo Costanza. Presenti la presidente della commissione Ambiente, Territorio e Mobilità dell’Ars Giusy Savarino, l’assessore regionale alla Funzione pubblica, Marco Zambuto, il sindaco di Agrigento Francesco Micciché, il sindaco di Favara Antonio Palumbo, i rappresentanti di Ati (Assemblea territoriale idrica) Agrigento e Aica (Azienda idrica Comuni agrigentini), assieme ai responsabili dei procedimenti Sogesid e alle ditte impegnate nelle varie fasi di lavoro.
Cosa prevedono i progetti
I lavori per il nuovo impianto di depurazione sono stati consegnati al raggruppamento affidatario (Torricelli srl mandataria, Cons.Coop. Società cooperativa e Cosedil spa mandante), per 14,8 milioni di euro; l’opera servirà le zone di Villaggio Mosè, della Pubblica Sicurezza, di viale Giardini, di viale Dune, di Cannatello- Zingarello e dell’intero abitato del Comune di Favara. Un impianto da oltre 15 mila metri quadri, in destra idraulica rispetto al fiume Naro, e mediante tecnologie di trattamento avanzate, in grado di reggere anche forti variazioni del carico, restituirà al corso d’acqua un refluo depurato in linea con gli standard comunitari. Il nuovo impianto consentirà inoltre la dismissione dei due esistenti di Villaggio Mosè e Favara. Per i lavori saranno impiegati materiali ad alta qualità e durabilità, con una costante attenzione al minore impatto possibile sull’ambiente e alla sostenibilità.
Anche un impianto fotovoltaico
La qualità ambientale della fascia costiera, allo stato attuale fortemente compromessa per lo scarico di reflui non depurati, è invece oggetto della seconda consegna (al Consorzio Fenix, consorziata esecutrice Althea), quella che riguarda le aree di Cannatello e Zingarello: per un importo di 4,3 milioni, verranno realizzati due sistemi fognari, che convoglieranno i reflui nel nuovo impianto di depurazione. Tre complessivamente le stazioni di sollevamento, per circa 23 chilometri di rete che permetteranno di servire 5.300 abitanti. Tra le novità previste, oltre a una forte attenzione all’impatto sulle matrici ambientali in sede di lavori, anche la realizzazione di un impianto fotovoltaico.
L’Agrigentino penalizzato
“La provincia di Agrigento è sempre stata, in passato, tra le più penalizzate nel settore della depurazione e, in generale, nel settore idrico. Stiamo lavorando senza sosta per correre ai ripari – dichiara il presidente della Regione – e in questi quattro anni abbiamo investito sostanziose risorse anche su questo fronte. Voglio solo ricordare il progetto per la riqualificazione della rete idrica del capoluogo agrigentino per oltre 40 milioni di euro. Sono stati fatti passi avanti anche dal commissario nazionale per la Depurazione che ha portato a compimento due iniziative di grande significato che impegnano decine di milioni di euro. Abbiamo davanti ancora tanto lavoro da fare, dobbiamo necessariamente produrre progetti di qualità affinché a Roma non ci siano alibi per nessuno. Al sindaco di Agrigento dico che può continuare a contare sul sostegno concreto del governo regionale, come peraltro abbiamo già fatto di recente in materia di rete idrica, proprio perché consideriamo che questa sia una delle più importanti infrastrutture, una struttura primaria. Non ci può essere insediamento urbano se non c’è un’adeguata rete capace di portare l’acqua in ogni casa. Abbiamo tanto tempo da recuperare, non ci fermiamo un attimo e sono convinto che i risultati più sostanziosi arriveranno nei prossimi mesi”.
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