On line in vendita pneumatici per auto a prezzi stracciati ma c’era il trucco. In realtà era stata messa in atto una frode fiscale per raggirare lo Stato e non pagare l’iva. In questo questo l’azienda metteva sul mercato prodotti a costi nettamente inferiori rispetto alla concorrenza. L’agenzia delle dogane ha scoperto il sistema a Porto Empedocle, nell’Agrigentino, nel corso di specifici controlli.

La quantificazione dell’evasione

I funzionari dell’agenzia accise dogane e monopoli, in servizio presso l’ufficio di Porto Empedocle, nel corso di un controllo fiscale eseguito nell’ambito degli scambi intracomunitari, hanno scoperto una frode sull’Iva di oltre 170 mila euro, realizzata da un’azienda operante nel settore della vendita online di pneumatici.

Distorsione sul mercato

L’operatore commerciale, attraverso l’uso di meccanismi contabili artificiosi, ometteva di fare pagare l’Iva al consumatore finale, riuscendo a vendere la merce a prezzi concorrenziali tali da creare una distorsione del mercato a danno degli operatori corretti.

Da cosa è partita la verifica

L’operazione di controllo è scaturita da una preventiva attività di analisi dei rischi, effettuata dai funzionari del gruppo operativo regionale antifrode della direzione territoriale della Sicilia, che ha consentito un intervento mirato, grazie anche al sinergico coinvolgimento degli uffici doganali siciliani. “Costante il presidio del territorio – si legge in una nota dell’agenzia dogane – garantito da Adm per la tutela dell’erario e delle aziende di settore che operano correttamente”.

L’operazione nel Catanese

Nel giugno scorso altre frodi nel commercio delle accise e reati fiscali furono scoperti nel Catanese, scattò la confisca nei confronti di un noto imprenditore più volte finito nel mirino delle forze dell’ordine. In quel caso beni per complessivi 5 milioni di euro sono stati confiscati dalla guardia di finanza di Catania all’imprenditore Alessio Primo Tirendi, originario di Milano e residente nella provincia etnea, più volte indagato per violazioni tributarie e commissione di frodi nel settore delle accise. Al centro del provvedimento, richiesto dalla Procura, indagini di unità specializzate del Gico del nucleo Pef delle fiamme gialle.

I beni che passano nella disponibilità dello stato

La confisca ha riguardato tre imprese, due attiva nel settore del trasporto merci su strada, e una nel commercio all’ingrosso di prodotti petroliferi, contanti per circa 500 mila euro e disponibilità finanziarie su conti correnti e deposito titoli, per un valore stimato, al momento, di 5 milioni di euro.

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