“Quella del resort turistico di Siculiana è una storia che risale a qualche anno fa quando il Wwf, come gestore della riserva orientata di Torresalsa, limitrofa all’area, aveva esplicitato un parere consultivo con prescrizioni fortemente restrittive al progetto dando anche il proprio diniego all’uso della spiaggia che insiste nella riserva di competenza. Negli ultimi quattro anni si sono, però, registrate delle modifiche ambientali rispetto a quelle considerate nel parere rilasciato e, soprattutto, sono state introdotte, nuove cogenti disposizioni, dalla pianificazione paesaggistica regionale, anche in termini di misure di salvaguardia”. Così Franco Andaloro, delegato regionale del Wwf, spiega i motivi della contrarietà al progetto dell’associzione ambientalista.
A scatenare le polemiche, era stato il parere di un geologo, attivista del Wwf che, a titolo personale, aveva rilasciato dichiarazioni sulla compatibilità ambientale del resort.
Secondo Andaloro, in questi giorni, si è parlato di “uno scontro tra ambientalisti che non c’è, che rischia di diventare strumentale a pochi giorni dal voto referendario contro le trivellazioni petrolifere che vede le associazioni ambientaliste unite e impegnate sul fronte del si in tutela del territorio nazionale e in particolare del Canale di Sicilia”.
Quindi il Wwf ritiene che, non essendo stati avviati i lavori, vada rivisto tutto il regime autorizzativo alla luce di questi nuovi fattori ed ha pertanto formalmente avanzato agli Uffici regionali preposti, una formale richiesta di sospensione del parere reso nel 2012 e ha chiesto una rivalutazione, alla luce delle norme subentrate, dell’autorizzazione rilasciata dalla Sovrintendenza.
Il delegato regionale Andaloro ricorda quindi che il “Wwf sia fortemente impegnato nella campagna internazionale “nature allert” proprio in difesa della rete natura 2000 dove siamo impegnati a tutelare tutte le aree protette e i Siti di Interesse Comunitario, proprio come quello di Siculiana”.
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