Bastava l’autocertificazione per i titoli dichiarati, due candidati dell’Agrigentino ad un concorso dell’agenzia delle entrate vincono il ricorso. Alcuni loro titoli non erano stati valutati dalla commissione ed erano rimasti fuori dai giochi per l’assunzione. Il Tar Lazio ha accolto il loro ricorso ed entrambi sono notevolmente saliti in graduatoria e possono ambire all’assunzione.

La selezione pubblica nel 2010

L’agenzia delle entrate, con provvedimento del suo direttore nel 2010, aveva indetto una procedura di selezione pubblica per il reclutamento di 175 dirigenti di seconda fascia. Previsti la valutazione dei titoli e verifica dei requisiti e delle attitudini professionali integrata da colloquio. Prevedeva, inoltre, una riserva del 50% dei posti messi a concorso in favore dei funzionari di ruolo dell’agenzia. S.D.N. di Ravanusa ed M.C. di Agrigento, entrambi già dipendenti dell’agenzia, presentavano domanda di partecipazione. Entrambi allegavano, come richiesto dal bando, il proprio curriculum vitae che attestava i titoli posseduti.

Le premesse per il ricorso

La commissione d’esame, dopo aver terminato la fase di valutazione dei titoli e verifica dei requisiti, ha convocato i due candidati a sostenere il colloquio orale. Ed entrambi lo superarono con esito positivo. Tuttavia i candidati, risultati idonei e non vincitori, non si collocavano in graduatoria in posizione utile per l’assegnazione del posto da dirigente. Restarono fuori perché la commissione non valutò alcuni titoli dichiarati ed autocertificati nel curriculum vitae. I due candidati, ritenendo illegittimo l’operato della commissione, si rivolgevano agli avvocati Girolamo Rubino, Mario La Loggia e Giuseppe Impiduglia. Da qui è nato il ricorso al Tar.

Titoli autocertificati

Gli avvocati Rubino, Impiduglia e La Loggia, con due diversi ricorsi proposti davanti al Tar Lazio, hanno censurato l’illegittimità dell’operato dell’amministrazione. Proprio perché aveva omesso di valutare i titoli dichiarati dai due candidati per non essere stati allegati ma solo autocertificati. In particolare i legali hanno rilevato che i titoli posseduti dai candidati erano stati dichiarati ed autocertificati nel curriculum vitae. Il tutto allegato alla domanda di partecipazione, così come previsto dal bando.

Accolti i ricorsi

Il Tar Lazio, condividendo le argomentazioni difensive degli avvocati, ha accolto i ricorsi proposti da S.D.N. ed M.C. Il primo potrà ottenere l’ambito posto da dirigente, il secondo ha migliorato nettamente la sua posizione in graduatoria e potrà tentare di ottenere il posto in caso di scorrimento.

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