Ancora movida protagonista ad Agrigento, e non in positivo. Alcuni giovanissimi si sono affrontati con calci e pugni in via Pirandello, cuore pulsante del centro storico agrigentino. La rissa, senza esclusione di colpi, è esplosa attorno all’1 di notte ed è stata ripresa con uno smartphone.
Il video virale
In un video, che è diventato virale, si vedono dei ragazzi colpiti ripetutamente tanto da crollare svenuti a terra. Ma la violenza non si è fermata neanche in quel momento, due dei giovani, in stato di incoscienza, sono stati raggiunti da altri calci al viso e al basso ventre. Nel video si sentono le parole di alcuni giovani che chiedono disperatamente agli aggressori di non colpirli più e di fermarsi. Ma nulla da fare sono stati raggiunti da altri colpi.
Sul posto, quando tutto era ormai finito, sono arrivati i carabinieri. Dei partecipanti alla rissa nessuna traccia. Il video della violenta rissa è diventato virale anche sugli account whatsapp. In molti, visto che i casi di violenza avvengono ripetutamente e negli stessi posti, chiedono perché le aree della movida vengono lasciate, dalle forze dell’ordine, in mano a gang di giovanissimi che ormai sembrano i padroni della città.
Discoteca chiusa a Catania dopo rissa
Obbligo di chiusura per 15 giorni a seguito di una rissa avvenuta nel cuore della notte llo scorso 2 febbraio e segnalata da diverse chiamate giunte al 112, per la discoteca del Porto Ecs Dogana. Lo ha deciso il questore di Catania. La notte dell’evento gli agenti delle Volanti giunsero sul posto, trovando numerose persone davanti all’ingresso del locale all’interno del quale, malgrado l’orario, c’era ancora musica e l’attività era in pieno di svolgimento. Fu anche sentito uno dei responsabili della sicurezza interna del locale, autore tra l’altro di una delle richieste di intervento giunte alla sala pperativa, il quale riferì che poco prima c’era stata una rissa all’esterno del locale. Nell’Ecs Dogana, negli ultimi tempi, si sono susseguiti diversi episodi di rissa e di aggressioni, rappresentando un grave pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica in rapporto allo svolgimento della vita di relazione, con ciò suscitando allarme sociale. La chiusura decisa oggi ai vertici della questura è il terzo provvedimento di sospensione delle autorizzazioni di questo locale, emesso dal questore in meno di un anno al fine di far cessare situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica che la prosecuzione dell’apertura dell’esercizio potrebbe contribuire ad alimentare o anche solo favorire, a prescindere dalla responsabilità del gestore dell’esercizio pubblico.
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