Due sorelle di 12 e 13 anni sarebbero state costrette a compiere atti sessuali e filmate con un telefono cellulare il cui video a cominciare a circolare su whatsapp. Il video già da qualche tempo è diffuso ed è diventato virale. Quegli atti sessuali sarebbero finiti in gruppi whatsapp e anche alcuni familiari delle ragazzine ne hanno preso visione. La mamma delle due minorenni si è presentata alle forze dell’ordine per raccontare quanto accaduto. Ha quindi formalizzato una denuncia a carico dei due minorenni che avrebbero approfittato delle ragazzine.

Molestate

Da quando questo video è stato diffuso alle due ragazzine, stando al racconto della madre, verrebbero insistentemente richieste da alcuni compagni di classe delle prestazioni sessuali. Ad essere denunciati, ma si tratta di una querela di parte, sono stati due tredicenni. Tra luglio e agosto scorso, secondo quanto ricostruito, i due denunciati avrebbero portato le due sorelle in una casa. Un immobile che si trova in un comune della provincia di Agrigento. Ed è qui che, stando all’accusa formalizzata dalla madre, che i due tredicenni avrebbero costretto le due ragazzine a compiere atti sessuali.

Le minacce: “Di qui non uscite”

Le vittime sarebbero state minacciate dai loro coetanei. In pratica non sarebbero potute uscire da quella casa se non avessero acconsentito a quelle prestazioni sessuali richieste. E’ di pochi giorni fa la notizia che la diciassettenne suicidatasi il 18 maggio del 2017 dalla Rupe Atenea ad Agrigento lo avrebbe fatto perché due anni prima era stata costretta a fare sesso di gruppo e le scene erano state filmate. La Procura di Palermo ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto propedeutico alla richiesta di rinvio a giudizio, per i due maggiorenni coinvolti nell’inchiesta.

Reati in aumento in Sicilia

I ricatti on line e la pedopornografia sono i cosiddetti “reati sessuali” in pericoloso aumento in Sicilia. E’ quanto emerge dal bilancio di un anno di attività del 2022 della polizia postale dei due compartimenti della Sicilia occidentale e orientale. Nella Sicilia occidentale, quindi nelle province di Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Enna e Trapani, due le operazioni di polizia. A Trapani l’esecuzione di un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari per adescamento e produzione di materiale pedopornografico.

Gli agenti hanno indagato su un assistente tecnico di un istituto alberghiero. L’analisi del materiale detenuto in cloud ha consentito la denuncia di 27 persone. In tre arrestati in flagranza di reato per detenzione di ingente quantitativo di materiale realizzato con lo sfruttamento sessuale di minori. Nella Sicilia orientale la polizia ha trattato 219 casi, 6 gli arresti e 116 gli indagati. Per la sextortion, i ricatti sessuali on line, nel 2022 trattati 130 casi in Sicilia occidentale. La maggior parte ha visto coinvolti ragazzi tra i 14 e i 17 anni, più spesso in danno di vittime maschili.

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