Alla luce della circolare ministeriale trasmessa alle Regioni, in Sicilia l’iniziativa “Open Day”, che si aggiunge alla normale programmazione vaccinale, è riservata alla popolazione di età pari o superiore a 60 anni.

A coloro che hanno un’età inferiore ai 60 anni e hanno già ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca, secondo le disposizioni nazionali previgenti, saranno garantite le seconde dosi con sieri Pfizer o Moderna, a partire da domani, domenica 13 giugno. Lo comunica l’assessorato alla Salute della Regione Siciliana.

“Alla luce della circolare ministeriale trasmessa alle Regioni, in Sicilia  l’iniziativa “Open Day”, che si aggiunge alla normale programmazione vaccinale, è riservata alla popolazione di età pari o superiore a 60’anni.  A coloro che hanno un’età inferiore ai 60 anni e hanno già ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca, secondo le disposizioni nazionali previgenti, saranno garantite le seconde dosi con sieri Pfizer o Moderna, a partire da domani, domenica 13 giugno”. Lo comunica l’assessorato alla Salute della Regione Siciliana.

E’ stata emanata dal ministero della Salute la circolare di ‘Aggiornamento’ del parere del CTS sui vaccini. La circolare, firmata dal direttore della Prevenzione del ministero Gianni Rezza, indica che il vaccino Vaxzevria di AstraZeneca “viene somministrato solo a persone di età uguale o superiore ai 60 anni (ciclo completo)”. Per persone che hanno ricevuto la prima dose di tale vaccino e sono al di sotto dei 60 anni di età, si legge, “il ciclo deve essere completato con una seconda dose di vaccino a mRNA (Comirnaty o Moderna), da somministrare ad una distanza di 8-12 settimane dalla prima dose”.

Il vaccino Janssen (Johnson & Johnson) monodose “viene raccomandato, anche alla luce di quanto definito dalla Commissione tecnico scientifica dell’Aifa, per soggetti di età superiore ai 60 anni. Qualora si determinino specifiche situazioni in cui siano evidenti le condizioni di vantaggio della singola somministrazione ed in assenza di altre opzioni, il vaccino Janssen andrebbe preferenzialmente utilizzato, previo parere del Comitato etico territorialmente competente”. Lo evidenzia il verbale del Comitato tecnico scientifico dell’11 giugno, allegato alla circolare del ministero della Salute di Aggiornamento del parere CTS sui vaccini.

Il vaccino J&J, rileva il Cts, è connotato “dal vantaggio della singola somministrazione, peculiarità che può risultare di particolare beneficio in determinate categorie di popolazione”. Quanto agli eventi di trombosi rare, i dati disponibili presso i Centri per il controllo delle malattie CDC statunitensi al momento della ripresa della campagna negli USA riportavano 7 eventi per milione nelle donne di età compresa tra 18 e 49 anni e un tasso di 0,9 per milione di vaccinazioni tra le donne di età pari o superiore a 50 anni.

Per le donne dai 50 anni in su e per gli uomini di tutte le età, l’evento avverso, afferma il Cts, “è ancora più raro”. Il Cts rileva inoltre che “l’eventuale evidenza, nel contesto nazionale e internazionale, di fenomeni tromboembolici dopo il vaccino Janssen dovrà essere oggetto di attento e costante monitoraggio attraverso le procedure di farmacosorveglianza e vaccino-vigilanza, in maniera tale da offrire, nel breve futuro, la possibilità di formulare più compiuto parere su questo vaccino all’acquisirsi di ulteriori evidenze rispetto all’eventuale incidenza di fenomeni VITT e all’evolversi della situazione epidemiologica”.

Articoli correlati