Un militare della guardia costiera, un cinquantenne originario della provincia di Roma, ma in servizio al comando di Lampedusa, si è tolto la vita, ieri all’interno della palestra del comprensorio logistico “Ex esercito” – dove sorgono gli alloggi di servizio – di via Bonfiglio.

Il suicidio sarebbe riconducibile alla sfera privata del militare. Indagano i carabinieri della stazione di Lampedusa che hanno subito informato il sostituto procuratore di turno di Agrigento. L’autorità giudiziaria ha già disposto l’affidamento della salma ai familiari.

Nel frattempo, l’intera e piccola comunità di Lampedusa è sotto choc da ieri sera, quanto oggi, non si parla d’altro.

Oltre 1.110 i migranti all’hotspot

Complessivamente sono 1.145 i migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa che fino a sabato notte accoglieva poche decine di persone. Nella notte si sono registrati sull’isola altri 12 sbarchi, per complessive 611 persone, che si sono sommati ai 15 arrivi di domenica con 612 migranti.

I migranti, fra cui molte donne, arrivati nelle ultime ore vengono pre-identificati e sentiti dalla polizia. Chi è partito da Sfax racconta d’aver pagato per la traversata su barchini di 7 o 8 metri dai mille ai 3mila dinari tunisini. Le nazionalità di chi è partito dalla Tunisia sono: Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Guinea, Mali, Nigeria, Sudan, Togo, Benin, Ghana. Da Zuwarah, in Libia, sono salpati invece bengalesi, eritrei, malesi, gambiani, marocchini, nigeriani, siriani ed egiziani. Tre su 12 imbarcazioni – con a bordo rispettivamente 134, 42 e 129 persone – sono partite dalla Libia, pagando dai 2.500 ai 4mila dollari a testa.

Tardino in missione a Lampedusa per l’Europa

“Da domani missione a Lampedusa con la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo. È importante che gli europarlamentari di altri territori e di altri Paesi possano osservare da vicino, in prima persona, la situazione che Lampedusa e la Sicilia vivono quotidianamente da anni, così da comprendere la portata di un fenomeno che la mia regione e l’Italia, sempre in prima linea, non possono e non devono affrontare da sole”. Così in una nota Annalisa Tardino, eurodeputata della Lega. “Dopo anni in cui l’Europa ha guardato dall’altra parte, sottovalutando se non addirittura ignorando il problema, accogliamo con soddisfazione i segnali positivi che arrivano da Bruxelles e dalle capitali europee: finalmente, grazie al lavoro del Ministro Piantedosi, della Lega al governo e a tutti i livelli, anche nelle istituzioni Ue qualcosa sta cambiando – aggiunge – Ma sarà decisiva anche una presa di coscienza da parte dei colleghi europarlamentari. Da parte nostra massimo impegno per contrastare l’immigrazione clandestina e promuovere politiche comunitarie che portino a più rimpatri, più accordi con paesi extra-Ue e meno partenze”.