Tragedia nel tardo pomeriggio di ieri in un lido di Raffadali in provincia di Agrigento. Accusa un malore mentre si trova in spiaggia e muore sotto gli occhi degli altri bagnanti nonostante i tentati di soccorso in loco da parte del 118. La vittima è un ragazzo di appena tredici anni e apparentemente è morto per un arresto cardiaco.
La tragedia
La tragedia si è consumata successo nel tardo pomeriggio di ieri sulla spiaggia delle Pergole, a
Realmonte, nell’Agrigentino. A lanciare l’allarme sono stati i numerosi bagnanti che stavano trascorrendo una tranquilla giornata di mare.
Quando il ragazzino ha accusato il malore stava facendo il bagno e sono stati momenti di grande panico nella spiaggia. A quanto sembra dalle prime verifiche, il 13enne avrebbe avuto un arresto cardiaco in acqua. Soccorso e portato a riva, sono stati chiamati i rianimatori del 118. Immediatamente gli operatori sanitari hanno verificato la situazione e gli hanno praticato le manovre di rianimazione in loco in attesa dell’arrivo dell’elisoccorso che è atterrato sulla spiaggia.
Il ragazzo è stato trasferito d’urgenza all’ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Una volta arrivato al nosocomio agrigentino, però, le sue condizioni sono apparse disperate e i medici della divisione di rianimazione diretti dal primario Fiorica hanno fatto di tutto per strapparlo alla morte, ma purtroppo senza riuscire a salvarlo.
Comunità sotto shock
L’intera comunità è sotto shock. Il sindaco Silvio Cuffaro parla a nome dell’interno paese “Siamo sconvolti da questa tragedia. La nostra comunità si stringe attorno al dolore della famiglia. Sono persone che conosciamo e che stimiamo tutti. Queste sono quelle notizie che non vorremmo mai sentire, La perdita di una giovane vita ci rattrista profondamente”.
Indagini
Nonostante la vicenda appaia in tutto e per tutto una tragedia, vista la giovane età della vittima è stato deciso un approfondimento clinico per risalire alla causa dell’arresto cardiaco e dalle analisi dipenderà la decisione sull’eventuale apertura ufficiale di una inchiesta
foto da Grandangolo Agrigento
Commenta con Facebook