“Quello che emerge dalle inchieste della magistratura, a iniziare da Agrigento, sui furbetti della 104 disegna uno spaccato che, se le accuse saranno dimostrate, è veramente indegno”. Lo scrive sul proprio profilo facebook, il sottosegretario all’Istruzione, Davide Farone, commentando quanto sta accadendo in alcuni centri dell’Agrigentino dopo l’avvio dell‘inchiesta condotta dalla procura sui presunti ‘furbetti’.

Scrive Faraone: “Non si tratta solo dei reati penali commessi ma di qualcosa di più e di peggio che coinvolge la sfera dei sentimenti, della solidarietà, della convivenza civile. Chi si approfitta di una legge nata per aiutare le famiglie che hanno bisogno di assistere una persona cara non commette solo un reato ma compie un vero e proprio ‘furto della speranza di futuro’. Il trasferimento o qualsiasi beneficio ottenuto illecitamente, infatti, sottrae il posto a chi invece ne avrebbe davvero bisogno. Chi con leggerezza criminale compie questi gesti non pensa alla sofferenza che causa ad altri. Ecco, è questa la cosa che mi colpisce più degli aspetti legali.

Il sottosegretario ricorda di essersi già recato a Menfi quando scoppiò il caso: “Ho incontrato personalmente una mamma con un figlio in carrozzina che non trovava posto nonostante le spettasse, ho incontrato tanti che, con diritto, dovrebbero avvalersi di una legge pensata proprio per loro. Ho visto in loro la disperazione, il senso di frustrazione per qualcosa di dovuto e di necessario per la loro esistenza che gli veniva “rubato”.

Farone nel suo post conclude con parole durissime: “Per questo non solo mi indigna ma trovo squallido questo modo di concepire la convivenza civile. Questo Paese deve uscire dalla logica dei furbetti e pensare non più al singolo ma alla collettività. Solo così potremo crescere davvero come società. E scusatemi se ancora mi indigno dal profondo del cuore per queste cose ma voglio credere e credo in una Italia, in una Sicilia migliori di così”.