Apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o trattenimento. E’ per questa ipotesi di reato che il presidente della Pro loco di Agrigento è stato denunciato dalla polizia alla Procura. Sabato scorso, in piazza Marconi, nell’ambito dei festeggiamenti in onore del compatrono della città, San Calogero, si è svolto il concerto della cantante Giusy Ferreri.

Cosa è successo

La commissione provinciale di Vigilanza di pubblico spettacolo di Agrigento aveva espresso parere favorevole allo svolgimento della manifestazione a condizione che venissero osservate scrupolosamente le prescrizioni indicate. La sera del concerto, il dirigente dell’ordine pubblico ha accertato che il titolare della licenza di polizia non si sarebbe attenuto alle prescrizioni in materia di barriere mobili per delimitare l’area dello spettacolo che non è risultata essere presidiata da nessun operatore. Inoltre, la scalinata che collega piazza Marconi con la via Empedocle, che doveva essere interdetta al pubblico, è risultata essere invasa da persone che assistevano allo spettacolo.

Le violazioni secondo la Questura

L’organizzazione dell’evento gratuito, inserito nei festeggiamenti in onore di San Calogero, doveva collocare – hanno spiegato dalla Questura – i dispositivi di protezione del pubblico. E invece le transenne sono risultate non a norma e in numero insufficiente. Durante i controlli, fatti dalla polizia prima che iniziasse il concerto, gli steward che erano in piazza Marconi non corrispondevano ai nominativi inseriti nella lista presentata in Questura, e non erano abilitati.

Concerto tenuto grazie all’intervento delle forze dell’ordine

Per “salvare” lo spettacolo, anche in considerazione di un pubblico inferiore rispetto alle dichiarazioni degli organizzatori, il questore Emanuele Ricifari ha dirottato i servizi predisposti sulla movida del centro e di San Leone in piazza Marconi, assumendosi la responsabilità della sicurezza e concedendo di svolgere il concerto in forma ridotta – ha concluso la Questura – che è comunque iniziato con quasi 50 minuti di ritardo.

Ciò non sminuisce, al contrario aumenta, le responsabilità che la Questura assegna agli organizzatori per i quali potrebbe scattare non solo la maxi multa ma anche una denuncia penale. Attualmente i risultati dei rilievi e dei controlli effettuati sono al vaglio degli inquirenti che dovranno decidere sul da farsi

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