Vince il concorso per il potenziamento dei centri per l’impiego grazie ad un parere del Cga. Una candidata di Favara (Ag) è rimasta fuori dal concorso per 0,05 punti. Ha ottenuto 20,55 punti anziché 21 nella prova per l’assunzione a tempo determinato per 334 posti per il profilo specialista in mercato e servizi per il lavoro.
Il ricorso e gli avvocati
Così assistita dagli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe ha presentato ricorso straordinario al presidente della Regione Siciliana. La candidata lamentava che tre quesiti nel questionario non fossero stati formulati in modo corretto. I legali hanno dimostrato la non corretta stesura e valutazione delle tre domande che avrebbero permesso il superamento del concorso.
Le parole dei legali
“La giurisprudenza amministrativa è chiara – dicono i legali – i quesiti di una prova concorsuale devono essere formulati in modo che vi sia assoluta certezza ed univocità nella soluzione, mentre, in questo caso, i quesiti oggetto di contestazione non erano stati formulati né in maniera univoca né certa. Per rafforzare le nostre tesi è stato depositato anche il parere del professore Francesco Foraci che dimostrava che i quesiti contestati potevano prevedere due risposte esatte, una delle quali era quella era stata data dalla candidata esclusa”.
La decisione del Cga
Il Cga in sede consultiva ha rilevato che i quesiti oggetto di contestazione, dovevano ritenersi formulati in maniera ambigua e poco chiara e che le censure sollevate dalla ricorrente non potevano che considerarsi fondate, con conseguente accoglimento del ricorso e inserimento della candidata tra i vincitori del concorso.
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