Una cava abusiva di grandi dimensioni è stata scoperta dalla guardia di finanza di Caltanissetta. L’operazione è maturata nel corso di un servizio orientato, tra l’altro, anche alla tutela ambientale e riguarda un’attività estrattiva di marna calcarea per la quale sarebbe stata necessaria una specifica autorizzazione. Le fiamme gialle si sono insospettite vedendo in zona dei macchinari. Nel corso del blitz hanno avuto conferme che non c’era alcuna autorizzazione.
La presenza dei macchinari
In particolare, i militari del gruppo di Caltanissetta, mettendo a punto quanto si era sospettato a conclusione di alcuni servizi di controllo del territorio, notando la presenza di macchinari nella zona interessata, effettuavano i necessari accertamenti anche per appurare la presenza delle previste autorizzazioni per l’esercizio dell’attività estrattiva.
Nessuna autorizzazione
I primi riscontri hanno evidenziato che il terreno sul quale era stata avviata l’estrazione del minerale ricadeva all’interno del territorio denominato “Area delle miniere”, sottoposto a tutela paesaggistica quale “Paesaggio agricolo collinare”. Proprio per questo motivo eventuali lavori e interventi ricadenti su tali aree, avrebbero dovuto ottenere la relativa autorizzazione dalla competente Soprintendenza secondo quanto stabilito dall’articolo 146 del decreto legislativo numero 42 del 2004.
Il vincolo paesaggistico
Come è noto, il vincolo paesaggistico viene applicato ad una determinata area per comprovate esigenze ambientalistiche ed urbanistiche. Le aree interessate dal vincolo rappresentano un bene che le istituzioni intendono tutelare a beneficio del prestigio che lo stesso riveste. Il bene protetto non può essere destinato quale superficie per costruire immobili, né tantomeno per l’estrazione di alcun materiale senza le opportune autorizzazioni che rispondono a precisi limiti.
Il provvedimento
Le fiamme gialle nissene, secondo quanto prescrive la legislazione di tutela ambientale, ha sottoposto a sequestro l’intera area di oltre 15 mila metri quadrati e i presunti responsabili dell’abusiva attività estrattiva sono stati denunciati alla Procura. Il sequestro è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari di Caltanissetta.
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