La Squadra Mobile, nell’ambito del contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, ha sottoposto a controllo un uomo nisseno mentre faceva ingresso in città a Caltanissetta provenendo dall’autostrada.
Gli investigatori hanno riconosciuto l’uomo alla guida del veicolo in quanto già arrestato in passato per reati in materia di stupefacenti. Fermato dai poliziotti, dichiarava di non detenere nulla.
La cocaina
Successivamente accompagnato presso gli Uffici della Squadra Mobile, non avendo altre possibilità, consegnava spontaneamente un involucro contenente della sostanza polverosa di colore bianco, ammettendo di averla comprata poco prima a Catania.
La sostanza, che sul mercato avrebbe potuto fruttare oltre 4.000 euro, veniva subito inviata agli agenti della Polizia Scientifica per le analisi preliminari che restituivano un risultato positivo alla cocaina.
A seguito della richiesta della Procura della Repubblica di Caltanissetta, il Giudice per le Indagini Preliminari, ritenendo sussistenti i presupposti ed, in particolare, i gravi indizi di colpevolezza, ha convalidato l’arresto e il sequestro della droga, ed in attesa delle prossime fasi del procedimento penale, allo stato nella fase delle indagini preliminari, ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari.
Furti nel Catanese, due arresti
I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano hanno tratto in arresto due uomini – rispettivamente di Adrano e di Biancavilla – per furto aggravato in concorso.
Gli agenti sono intervenuti presso la struttura denominata “Sangiorgio Gualtieri”, di proprietà di una fondazione benefica e in passato utilizzata come oratorio e come sede per doposcuola di bambini, al cui interno si trovavano delle persone che stavano perpetrando un furto.
L’attenzione dei poliziotti è stata attratta dal rumore di un veicolo che si accendeva e che doveva trovarsi sul retro della struttura. Una volta raggiunto hanno sorpreso due uomini in flagranza, mentre stavano dileguandosi con una moto Ape nel cui cassone avevano caricato del materiale asportato dallo stabile tra cui termosifoni, una cucina industriale e il motore di un climatizzatore.
Una volta fermati sono stati tratti in arresto. Al termine delle formalità di rito sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, come disposto dal P.M. di turno.
Quanto asportato, in parte divelto dai muri con un mazzuolo e uno scalpello, è stato invece restituito alla struttura.
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