Muore per salvare la figlia che stava annegando, tragedia ieri nel Nisseno. A perdere la vita Francesco Di Gregorio, 54 anni di Caltagirone. Ieri con la famiglia, considerate le alte temperature ancora ad ottobre inoltrato, aveva deciso di trascorrere una spensierata giornata nel mare di Gela. Mai si sarebbe potuto prevedere che questa giornata spensierata di inusuale bel tempo potesse sfociare in tragedia. Il fatto è accaduto nella spiaggia antistante il lungomare Federico II.

L’inutile corsa in ospedale

Stando alla prima ricostruzione dei fatti, la vittima era in spiaggia a Gela. All’improvviso si è reso conto che la figlia di 24 anni aveva delle grosse difficoltà e rientrare a riva. Il 54enne disperato si è tuffato ed ha raggiunto la giovane che è riuscito a trascinare fuori dalle correnti. Ma lui stesso, probabilmente stremato, non è poi riuscito più a tornare a riva. Immediati i soccorsi, un’imbarcazione della capitaneria ha recuperato Francesco Di Gregorio e lo ha riportato a riva privo di sensi. Sono iniziati i massaggi cardiaci e poi è stato deciso per il trasferimento all’ospedale cittadino Vittorio Emanuele. I medici hanno provato in ogni modo a strapparlo dalla morte ma non ci sono riusciti.

Altra tragedia il mese scorso nell’Agrigentino

Purtroppo il mese scorso sempre in Sicilia si materializzò un’altra terribile tragedia. Un neonato di 5 mesi è morto dopo essere finito in acqua. Fu l’ennesimo dramma legato a uno sbarco a Lampedusa. La tragedia avvenne alle 4,18 circa, durante le caotiche operazioni di soccorso dei 46 migranti recuperate dalla motovedetta della guardia costiera, quando più persone sono finite in acqua. Tutte furono recuperate, così come venne ripescato il cadavere del piccino.

Il fatto avvenne per l’esattezza fuori dal porto della maggiore isola delle Pelagie. La barca con i migranti, venne poi ricostruito dagli investigatori, si rovesciò durante la navigazione, poco prima dell’arrivo dei militari della capitaneria.

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