Si chiama Vittorio Graziano Comes, ha 24 anni ed è pregiudicato per furti e rapine il presunto autore dell’incendio che esattamente un mese fa distrusse, a Gela, il bar “Belvedere”, in viale Mediterraneo, di fronte al Municipio, inaugurato, appena da due giorni.

Lo hanno identificato e arrestato i carabinieri, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa del gip, Lirio Conti, su richiesta del procuratore, Fernando Asaro e dei pm Federica Scuderi e Ubaldo Leo, che coordinano le indagini. Ancora da accertare il movente del rogo.

All’indagato, gelese, viene contestata l’accusa di danneggiamento aggravato tramite incendio. Lo accusano le immagini dei circuiti pubblici e privati di videosorveglianza che mostrano la sua automobile (una Fiat Punto con l’immagine catarifrangente della Madonna sul parabrezza) passare cinque volte davanti al bar prima delle fiamme.

Poi viene ripreso mentre taglia il lucchetto con una cesoia, versa benzina nel locale e appicca il fuoco, con addosso un sacco nero della spazzatura a mo’ di saio e guanti bianchi alle mani. Attrezzatura e indumenti che i carabinieri hanno ritrovato nell’abitazione di Comes, in via Gelone, nel quartiere “Mulino a vento”, nel corso di una perquisizione eseguita al momento dell’arresto.

Le indagini su Comes cercano di accertare un eventuale suo coinvolgimento nell’incendio al lido “B.Cool beach”, avvenuto la stessa notte. Il procuratore, Asaro, ha sottolineato la grande utilità della videosorveglianza ai fini delle indagini “in una città che non collabora con le forze dell’ordine”.

(foto di repertorio)