Venerdì 12 giugno alle ore 19,00 a Caltanissetta in corso Umberto I, si terrà una manifestazione statica, nel rispetto delle norme sul distanziamento sociale, per chiedere giustizia e verità sull’omicidio di Adnan Siddique, cittadino nisseno di origine pakistana, barbaramente ucciso lo scorso 3 giugno.
Le Comunitaà Pakistana e Afgana di Caltanissetta, con i mediatori culturali Gul Noor Senzai e Adnan Hanif, la Casa delle Culture e del Volontariato, le Associazioni Iside, MigrantiSolidali, ”San Filippo Apostolo” e MO.V.I. (Movimento Volontariato Italiano), invitano tutta la cittadinanza a partecipare a questo evento in memoria di Adnan.
Un momento di raccoglimento spirituale e di cordoglio, di fratellanza, di commiato laico e di preghiera interreligiosa, musulmana e cattolica, ma anche di forte e decisa ribellione alla sopraffazione criminale ed alla violenza.
“L’efferato delitto del giovane Adnan ha commosso e indignato tutta Italia – si legge nell’appello diramato oggi dagli organizzatori – visto il grave e preoccupante quadro emerso dalle prime attività d’indagine della Magistratura e delle Forze di Polizia, che si stanno orientando verso il caporalato e il racket dei braccianti stranieri sfruttati per i lavori agricoli, ambito criminale in cui Adnan, con coraggio, alto senso civico e di solidarietà, avrebbe contribuito ad aiutare i propri connazionali a denunciare gli sfruttatori. La manifestazione – proseguono – sarà l’occasione per accomunare tutti i cittadini di Caltanissetta, a prescindere dalle etnie e dai paesi di provenienza, in una riflessione che, partendo dalla memoria del sacrificio di Adnan, vittima innocente di interessi criminali, sia di sprone per l’intera comunità, con la consapevolezza che l’esempio luminoso che Adnan ci ha lasciato in preziosa eredità deve rappresentare, per tutti noi, un impegno di civiltà, di dignità, di lotta sociale, civica e democratica per rigenerare i nostri territori.
Intanto ieri un’altra persona è stata fermata per il delitto.
Su provvedimento della Procura di Caltanissetta, polizia e carabinieri hanno fermato un pakistano di 20 anni, Shariel Awan Muhammed con l’accusa di concorso in omicidio.
Indagando su alcuni soggetti della comunità pakistana che da tempo si sono stabiliti a Caltanissetta e in provincia, la polizia avrebbe raccolto gravi elementi nei confronti del ventenne; per gli investigatori il delitto sarebbe stato commesso da un vero e proprio commando.
L’abitazione del giovane, che si trova nel centro storico di Caltanissetta, è stata perquisita dai poliziotti della Squadra mobile che hanno trovato e sequestrato due cappelli e tre giravite, che probabilmente potrebbero essere stati utilizzati per commettere l’omicidio.
Sono stati perquisiti anche alcuni locali del padre di Shariel, dove gli agenti hanno trovato uno zaino, avvolto in un tappeto, dove erano nascosti i documenti, compresi i passaporti, di due dei soggetti già arrestati nei giorni scorsi dai carabinieri per l’omicidio di Adnan.
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